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Tag: Coronavirus

Regione Piemonte, il calendario delle riaperture

Ecco, attività per attività, il calendario delle riaperture.

Da lunedì 18 maggio potranno riaprire tutti i negozi al dettaglio, i saloni per parrucchieri, i centri estetici, gli studi di tatuaggio e piercing, i servizi per gli animali (dog sitter, pensioni e addestramento, mentre le toelettature sono già aperte), tutte le altre strutture ricettive al momento ancora chiuse.

Da mercoledì 20 maggio i mercati potranno ospitare anche i banchi extralimentari.

Il 25 maggio potranno riaprire anche bar e ristoranti e le altre attività di somministrazione alimenti e resta al momento consentito il servizio di asporto.

Sempre dal 18 maggio saranno consentiti anche tutti gli sport all’aria aperta in forma individuale o in coppia con il proprio istruttore, purché sempre nel rispetto delle distanze e delle relative disposizioni di sicurezza.

Ulteriori informazioni sul sito della Regione Piemonte.

Autoscuole, marcia ingranata per la ripartenza

Regioni come il Veneto hanno già autorizzato la ripresa delle prove pratiche di guida: non c’è ragione perché questo non avvenga anche in Piemonte.

Le lezioni pratiche di guida delle Autoscuole del territorio piemontese ripartano. Non ci sono ragioni perché questo non avvenga: anzi, sarebbe un primo passo necessario affinché presto possano tornare a tenersi anche gli esami per la patente. I dispositivi di protezione individuale consentono di svolgere questo tipo di attività in totale sicurezza. La Regione Veneto ha già emesso un’ordinanza che autorizza l’istruttore a sedere sul sedile, dotato di una seconda pedaliera, del passeggero, a fianco del candidato, purché entrambi indossino idonea mascherina e purché sul veicolo siano disponibili guanti usa e getta o igienizzante per le mani. Il veicolo deve essere sanificato dopo ogni utilizzo. Consentire la ripresa, in assoluta sicurezza, delle lezioni pratiche di guida consentirà di dare ossigeno a un comparto duramente colpito dalla crisi.  Chiederò alla Giunta Cirio di agire di conseguenza.

Prezzi dei beni di prima necessità alle stelle, ma il Comune latita

Due mesi di lockdown fanno esplodere il costo del “carrello della spesa”, l’abusivismo dilaga non solo in Aurora e Barriera di Milano: non sempre all’altezza la risposta della Giunta Appendino, che di certo non può chiamarsi fuori dalla partita. Discussa oggi in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema.

Zucchine che passano da 90 centesimi a 2 euro il chilo, asparagi da 2,6 a 4,5 il chilo, arance e mele che arrivano a sfiorare i 2,5 euro il chilo*: sono solo alcuni esempi tra i moltissimi possibili. Vola alle stelle il costo del “carrello della spesa”: un fenomeno – esploso in queste settimane di emergenza – che va a braccetto con il mancato rispetto delle regole da parte di un numero considerevole di esercizi, concentrati soprattutto in alcuni quartieri cittadini, Aurora e Barriera di Milano su tutti.

Sul tema, la Giunta avrebbe potuto e dovuto fare di più da diversi punti di vista: controllo del rispetto delle regole, verifica dei prezzi al consumo, prevenzione delle frodi. Il Comune gioca un ruolo nella tutela del consumatore: rilevatore, controllore, coordinatore. Se non può decidere il prezzo finale della merce, può e deve rendersi conto di ciò che accade sul territorio. 

L’Assessore Sacco ha rivendicato a verbale, rispondendo alla mia interpellanza sul tema, di aver fatto pervenire diverse segnalazioni al Tavolo della Sicurezza: vorrei a questo punto conoscere nel dettaglio quando, quante e quali. 

Chi pratica aumenti ingiustificati dei prezzi sta praticando una speculazione odiosa sulla pelle dei cittadini. Così come i negozianti che non rispettano le regole del lockdown, facendo concorrenza sleale a chi, al contrario, le regole le segue. Il mio grazie va a tutti i commercianti che non hanno approfittato di queste settimane di emergenza per provare ad arricchirsi a spese di tutti.


* Fonte: CAAT.