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Tag: automotive

Passo verso “salvezza” dei motori a scoppio

Sul biofuel buone notizie dal Parlamento Europeo.

Giunge dal Parlamento Europeo la buona notizia della prima definizione europea di “carburanti CO2 neutri”. Sono inclusi, accanto agli e-fuel, anche i biofuel. Un passo che potrebbe consentire la conservazione dei motori a scoppio anche dopo il 2035. Abbiamo sempre sostenuto che – rispetto al tema dello stop ai motori endotermici – occorre rifiutare ogni posizione ideologica, che si limiti cioè ad affermare un principio astrattamente ambientalista senza considerare le conseguenze sociali e occupazionali. Se la prospettiva della diffusione delle auto elettriche è un’ottima notizia, dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche.

Stop alle nuove auto benzina e diesel dal 2035

Decisione che forza la transizione ecologica rischiando gravissimi danni sociali, auspichiamo modifiche sostanziali.

Sulla proposta di vietare, dal 2035, la produzione e la vendita di auto con motori termici – proposta appena approvata dal Parlamento Europeo – auspichiamo che sostanziali modifiche siano apportate al testo base (cosa ancora possibile: il testo dovrà infatti essere sottoposto al processo di trattative formali e informali tra il Consiglio UE, la Commissione e lo stesso Parlamento). Lo stop alle nuove auto benzina e diesel appare, in questi termini perentori, una decisione con una forte connotazione ideologica, che esclude elementi sostanziali quali, tra gli altri, la possibilità di introdurre carburanti non inquinanti per i motori endotermici. Dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche: il tema va affrontato con delicatezza e attenzione, rappresentando una questione troppo cruciale per il nostro futuro per diventare terreno di mero scontro ideologico. Ci sono posti di lavoro da conservare: migliaia nella nostra regione, indotto compreso (il riferimento è per esempio alle molte aziende che producono componentistica). Quello della formazione e della riconversione di questi lavoratori è un tema che deve collocarsi all’apice dell’agenda politica, in generale e in particolare per un territorio, come quello piemontese, a forte e storica vocazione automotive.

Gigafactory non a Torino, nuova sconfitta delle Giunte Appendino e Cirio

Termoli batte Torino.

Né il Comune né la Regione, pur avendo le due rispettive Giunte i piedi ben piantati in questo Governo, sono riusciti a portare a casa il risultato. Sconfitta e delusione gravissime, batosta assoluta per il nostro territorio. Chiederemo conto a Palazzo Lascaris e in Sala Rossa di questa ennesima occasione persa. Torino e il Piemonte non solo risultano sempre più periferici, ma continuano a perdere chance importanti per invertire la tendenza. Il fatto che un territorio con la nostra storia e tradizione industriale sia ancora una volta sconfitto è di per sé un segnale preoccupante. Perdiamo, con la Gigafactory, molto sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dello sviluppo, sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto di vista del prestigio.