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Parco Dora: una delle pagine più nere della riqualificazione di Torino, un fallimento politico per il centrosinistra

Parco Dora rappresenta un’illusione, quella dei cittadini che hanno investito in un’area che speravano potesse offrire prospettive di una vita serena e che invece si trovano a convivere con sporcizia, rumori e soprattutto con l’abbandono; ma anche quella proposta da un’Amministrazione che presenta ai Torinesi una riqualificazione che non esiste. Un quartiere che è la nuova frontiera del degrado.

Parco Dora è la Caporetto di questa amministrazione, di una Città che presenta ai cittadini un progetto di riqualificazione e che, quando questo progetto naufraga in modo drammatico, offre soltanto risposte generiche, di facciata, invece di provare a identificare soluzioni. Un’Amministrazione che, nonostante ruoli e incarichi, non ha sponde e sostegno, né in Regione, né nel Governo. È quello che è emerso oggi in Sala Rossa, durante la discussione della mia interpellanza nata da un sopralluogo all’indomani del Kappa Futur Festival: l’Assessore Lavolta ha sottolineato l’esigenza di non perdere eventi culturali, ha raccontato dati di operazioni di pulizia effettuate regolarmente che, spesso, riguardano anche la zona in carico al Demanio, sulla quale non si riescono ad avere riscontri da Roma. Ma il fondo si è toccato quando si è parlato della mia proposta di attuare sgravi sulle tariffe della Città e proporre la riduzione dei valori catastali degli immobili della zona: l’Assessore ha snocciolato una bella risposta in burocratese secondo la quale gli sgravi sono soltanto riservati a chi è in difficoltà economica o in caso di cantieri di lunga durata, mentre le tariffe catastali sono competenza esclusiva del Governo, sebbene la Città abbia compiti di collaborazione. Invece la verità è che si tratta di una mancanza di volontà politica.

Senza contare che l’Assessore ha evitato di accennare a tutti gli eventi che, autorizzati o meno, sforano i limiti di tempo e di emissione e che, durante la stagione estiva, si protraggono fino a tarda notte, rendendo impossibile, tra musica e schiamazzi, il riposo delle persone e creando cumuli di rifiuti.

Questa è una delle pagine più nere della gestione della riqualificazione della nostra Città. Dire che la colpa è degli altri, dal Governo a chissà chi, non è una consolazione per i cittadini che hanno investito in un luogo che pensavano potesse rappresentare la possibilità di una vita serena. Sono stato lì e ho visto con i miei occhi che la zona è un vero disastro, che l’igiene non è garantita, soprattutto ho constatato che i cittadini sono completamente soli. A questa gente è stata promessa una Torino che in quella zona non esiste. Cosa hanno a che fare le situazioni di indigenza con quella di Parco Dora: qui si parla di volontà politica, si parla di promesse non mantenute e di cittadini lasciati soli. Possibile che il nostro Sindaco, presidente Anci, e il Governatore, presidente della Conferenza Stato Regioni, non vengano ricevuti a Roma e non possano avere risposte per cittadini che hanno investito credendo in un progetto di riqualificazione e che invece hanno scoperto che il Parco Dora è invece soltanto la nuova frontiera del degrado.