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Parco Dora, monumento allo spreco e all’impotenza: se non ci sono soluzioni, allora chiudiamolo

Vandalismi, sporcizia, ascensori danneggiati e inutilizzabili, murati in modo frettoloso, anfratti utilizzati come ricetto per attività di vario genere. Un’area sottratta ai cittadini in cui la Città dimostra la sua totale impotenza, continuando a gettare soldi in azioni di ripristino destinate a non durare. O si interviene in modo deciso o si prendono provvedimenti drastici, per esempio chiudendolo.

Nella risposta alla mia interpellanza sul Parco Dora, l’Assessore Lavolta delinea un quadro sconcertante di impotenza e spreco che eguaglia l’immagine desolante che si presenta a cittadini, in maggioranza anziani e famiglie, che vogliano fruire dell’area verde in una zona della città densamente popolata. Nelle parti del Parco che sono già nella disponibilità della Città continuiamo a riversare denaro per ripristinare le strutture, cancellare i murales, rimuovere rifiuti, ma dopo qualche giorno tutto torna come prima dell’intervento. Non resta che sperare che il Ministero ci consegni al più tardi possibile le altre parti del Parco Dora, visto come la Città si occupa di quelle che già gestisce. Provocatoriamente nell’interpellanza ho proposto di chiuderlo, perché lì c’è un problema grosso come una casa, un luogo dove la Città ha rinunciato al suo ruolo di gestione, con uno spreco continuo di denaro pubblico dovuto ai tentativi di ripristino e di pulizia, continuamente vanificati da successivi atti di vandalismo.Sarebbe interessante sapere, visto che l’Assessore parla di interventi continuamente vanificati, quanti soldi abbiamo speso negli anni per lavori assolutamente inutili. Facciamo qualcosa, ma che sia definitivo.
Basta fare un sopralluogo come ho fatto io, insieme al Consigliere della Circoscrizione 5 Alberto Masera, per rendersi conto di come la situazione sia intollerabile e per comprendere, parlando con i cittadini, come vada continuamente peggiorando. Non solo graffiti e scritte di cattivo gusto, ma anche rifiuti di ogni genere e di ogni natura, escrementi di origine animale ed umana che giacciono sull’asfalto per lunghi mesi, aiuole erbose incolte e stracolme di erbacce alte e secche, panchine rese inutilizzabili, bidoni divelti che ostruiscono il passaggio dei frequentatori del parco, vetri di bottiglie rotti vicino ai giochi dedicati ai bambini, che comunque sono completamente vandalizzati e vengono occupati da gruppi di sfaccendati, gli ascensori progettati per le persone con disabilità e per gli anziani sono ormai tutti guasti e deturpati da reiterati atti vandalici, gli ultimi dei quali proprio pochi giorni fa hanno portato il Parco di nuovo agli onori della cronaca.