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Pagare caro per la propria fede in Cristo nell’anno del Signore 2019

Solidarietà, vicinanza  e dolore per il dramma che stanno vivendo i cattolici in Eritrea, dove la furia del regime si sta scagliando contro ospedali e scuole. In tante zone del mondo ancora si muore per la propria fede, spesso nel più assordante silenzio dei media.

Ci sono luoghi sulla terra dove si muore per il solo fatto di essere cristiani. Oggi, nel 2019. Uno di questi è l’Eritrea. Portare questi fatti drammatici all’attenzione del maggior numero di persone è il primo e più immediato modo, per tutti noi, per contribuire a cambiare le cose.
Morire per la propria fede: succede ancora, quotidianamente, in questo nostro modernissimo mondo. Un interessante reportage su “La Stampa” ha oggi portato alla nostra attenzione il dramma che si sta consumando in Eritrea.
Dopo anni di promesse, finalmente nel 2002 lo stato africano ha ammesso quattro confessioni religiose: Chiesa ortodossa, Chiesa cattolica, Chiesa evangelica luterana e islam sunnita. I loro fedeli hanno una limitatissima libertà di culto, tutti gli altri neppure quella. Ancora oggi, nelle oltre 300 carceri, ufficiali e non, sparse per il paese languono più di 10 mila prigionieri politici e di coscienza in condizioni spaventose. I cristiani incarcerati per la loro fede forse tremila. Basta essere in possesso di una copia della Bibbia o del Vangelo per rischiare tantissimo. Il più recente episodio vede la furia del regime scagliarsi contro ospedali e scuole, contro sacerdoti e suore.
Ma in tante altre parti del mondo si riscontrano, spesso nel più assordante silenzio e nell’inconsapevolezza dei più, analoghi drammi.
Esprimo tutto il mio dolore e la mia vicinanza alle vittime di questo assurdo odio. Denunciare questi fatti e portarli all’attenzione del maggior numero di persone è un primo modo per provare a fare qualcosa, nel nostro piccolo.