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Ora la Sindaca è sola: le mie riflessioni sul caso-Giordana

“Umanamente”, l’avverbio con il quale la Sindaca Appendino circoscrive il proprio dispiacere per le dimissioni del Capo di Gabinetto Paolo Giordana, ha un’evidente pregnanza politica: “Mi spiace sinceramente per la persona, ma non posso fare diversamente”. Saluti, dunque. Dimissioni accettate. Inevitabilmente.

Alcune riflessioni da parte mia.

  1. Si apre, ufficialmente, la seconda fase del mandato della Sindaca: Torino torna ad avere una Sindaca e non più una Sindaca sostenuta, e talvolta sostituita, da un Sindaco Ombra.
  2. Anche a Torino, la “purezza degli onesti” è ufficialmente e definitivamente riconosciuta per quello che è: uno straordinario strumento di (auto)promozione e non un elemento costitutivo e distintivo del Movimento 5 Stelle.
  3. Anche la presunta differenza ontologica dell’Amministrazione torinese rispetto a quella, fino a qualche tempo fa creduta analoga solo per colore, di Roma sembra venire meno. I primi segnali in questo senso risalgono alla tremenda notte di piazza San Carlo, lo scorso 3 giugno.
  4. Se è vero che risulta che ci sia qualcuno che ha chiesto di cancellare una contravvenzione, è altrettanto vero che qualcun altro si è detto disponibile a farlo. Mi auguro, pertanto, che anche l’Amministrazione Delegato di GTT abbia lo stile di rassegnare le proprie dimissioni. Diventa difficile chiedere onestà e correttezza agli utenti del servizio, con queste premesse.

Oggi tutti hanno visto e riconosciuto che il re è nudo. Il ruolo di noi esponenti della Minoranza, mentre aspettiamo che tutto si chiarisca anche dal punto di vista giuridico, non deve cambiare: lavoro serio, preciso, puntuale e risoluto. Almeno noi.

Appendino, GTT, Paolo Giordana, Walter Ceresa