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Ora è chiaro: questa Amministrazione vuole il suk a prescindere da, e anzi contro, l’interesse e l’opinione dei cittadini

Tutti gli attori coinvolti si sono espressi contro il mercatino dell’illegalità: cittadini, commercianti, Circoscrizioni. Se non è la cittadinanza a volerlo, perché non lo si cancella una volta per tutte?
Dopo l’ennesima presa di posizione della cittadinanza, degli esponenti del commercio e delle Circoscrizioni contro il mercatino del libero scambio, la domanda è più che mai legittima: l’obiettivo di questa Amministrazione qual è? Perché davvero risulta difficile capire le ragioni per mantenere in vita a tutti i costi il bazar – se non un molto malinteso concetto di integrazione.
A maggior ragione dopo i vari interventi in occasione del Diritto di Tribuna di oggi, diventa arduo anche per i più sfacciati sostenere che siano i torinesi a desiderare che il mercatino dell’illegalità resti aperto, in via Monteverdi o altrove.
Qualcuno, nel tentativo di argomentare a favore del suk, arriva a sostenere che si tratta di “un’eccellenza cittadina”. Lo dico per assurdo: se ci crede davvero, questo qualcuno provi a lavorare per collocare il bazar in centro città, magari proprio ai Giardini Reali – come proposto da un gruppo di cittadini. Ma, al contrario, mi sembra evidente che il suk è sempre più spostato verso le periferie perché fa paura, perché non si riesce a contenere e non si riesce a gestire.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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