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Olimpiadi, i Cinque Stelle ci risparmino almeno le lacrime da coccodrillo

L’esclusione di Torino non è un’oscura e “incomprensibile” ingiustizia caduta dall’alto, ma l’esito naturale e consequenziale dell’operato politico pentastellato.

Niente atteggiamenti da Calimero, per favore. Se Torino è “fuori dai Giochi”, non è per colpa di qualche “potere forte” che odia Torino e preferisce candidate meno attrezzate. L’addio al sogno olimpico è la conseguenza naturale delle azioni politiche degli ultimi mesi.

Equilibrismi dialettici, spaccature interne, ricatti reciproci: fare di Torino, di nuovo, la città olimpica non è mai stata la priorità di questa Amministrazione. Ora, certi toni e atteggiamenti stupiti sono davvero fuori luogo.

Poco valgono i post comparativi, pubblicati sui social, con Milano, che provano a solleticare il campanilismo dei torinesi. L’occasione persa ha delle responsabilità precise e sono tutte riconducibili all’Amministrazione e alla Maggioranza in Consiglio Comunale.

I Cinque Stelle non hanno mai davvero voluto le Olimpiadi, per quanto soltanto alcuni dei Consiglieri lo abbiano sempre detto in maniera esplicita.

Non stupisce l’esito, tanto desolante quanto prevedibile, di tutta la vicenda. Tutto l’iter relativo alla candidatura è stato gestito in maniera pessima, con attenzione rivolta non al bene di Torino ma agli equilibri interni, tutti politici, del Movimento Cinque Stelle.

Il risultato è l’ennesima occasione persa per la nostra Torino.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

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