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INTERPELLANZA – Il sabato del…Barattolo

PREMESSO CHE

  • l’attività di vendita e libero scambio di oggetti usati (cd Barattolo) si svolge nella giornata di sabato presso l’ex Canale dei Molassi (Borgo Dora) e nella giornata di domenica nell’area compresa tra le vie Varano, Carcano, Nievo e Poliziano;

TENUTO CONTO CHE

  • l’area in cui si svolge l’attività del sabato occupa gli spazi del piccolo rione storico denominato Borgo Dora, che fa parte del quartiere Aurora nel territorio della Circoscrizione 7;
  • un tempo esso era noto come Borgo del Pallone, si tratta di un’area dalla forte identità storica, l’unica superstite delle quattro borgate che nascevano un tempo alle porte della Città (il Borgo del Pallone rappresentava la borgata a nord delle mura);
  • del Canale dei Molassi non si conosce la data di costruzione, ma è già attestato nel secolo XIV; i canali erano costruiti derivando le acque dalla Dora, si attingeva l’acqua in regione Valdocco tramite una ficca (chiusa) che convogliava le acque nella bealera molendinorum (canale dei mulini);
  • lungo il canale erano situati anche battitoi e gualcherie (impianto meccanico per lavare e sodare i panni), segherie, molerie e concerie, cioè le principali attività produttive cittadine;
  • la gestione dei diritti era una cospicua fonte di reddito ed era quindi regolata anche dagli Ordinati comunali: detenere i diritti sulle acque significava esercitare un potere, come dimostrano le contese tra il Comune, gli Acaja e i Savoia;
  • il cimitero di San Pietro in Vincoli, ormai in disuso, è stato il primo cimitero della città sabauda edificato nel 1777 fuori dalle mura cittadine su progetto dell’architetto Francesco Valeriano Dellala di Beinasco;
  • nel 1983 il Ser.Mi.G. (Servizio Missionario Giovani, fondato nel 1964 a Torino da Ernesto Olivero) iniziò la trasformazione dell’ex Arsenale militare in Borgo Dora per farne la propria sede: il complesso, costruito nella metà dell’Ottocento e abbandonato nel 1943, con il lavoro gratuito di molte persone venne adeguato alle esigenze del centro di incontro e accoglienza per i giovani e più in generale di chi ha bisogno d’aiuto;
  • i luoghi sinteticamente sopra descritti, con il loro bagaglio di valore storico, culturale, monumentale e paesaggistico, costituiscono il teatro ove va in scena, tutti i sabati dell’anno, il mercato del libero scambio denominato Barattolo;

RILEVATO CHE

  • le aree in oggetto, al termine della giornata di svolgimento del Barattolo, diventano un’autentica discarica a cielo aperto;
  • Borgo Dora, ambiente urbano unico nel suo genere, con i suoi suggestivi spazi aperti che sono espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio è ricco di edifici che presentano interesse artistico-storico e per questo sono stati sottoposti alle disposizioni di tutela del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con specifici decreti (cosiddetto “vincolo”, ai sensi dell’art. 10 comma 3 e art. 13 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio d. lgs n. 42/2004);
  • detto Borgo ingloba in parte le sponde del fiume Dora, che costituiscono un altro bene paesaggistico soggetto a vincolo;
  • gli effetti derivanti dalla presenza del Barattolo risultano devastanti per il contesto e sono motivo del conseguente stato di degrado e aumento dei danni subiti sia dagli immobili di interesse monumentale sia dal contesto paesaggistico rispetto al quale l’attività di libero scambio appare del tutto estranea e conflittuale;
  • tale degrado ostacola ogni sforzo di valorizzazione ed ha provocato enormi conseguenze sul piano del decoro, della riqualificazione e dell’attrazione turistica;
  • le attività del Barattolo comportano la presenza di un numero di stalli che supera i 400 regolari ai quali sono da aggiungere i “non dichiarati” e gli abusivi: questi stalli, che costituiscono una specie di “ipermercato del degrado” sono collocati in modo fitto uno accanto all’altro e con l’alto flusso di passaggi inducono a una situazione di sovraffollamento che crea forti sollecitazioni non compatibili con la qualità paesaggistico-ambientali e artistico-culturali dell’area;
  • la pavimentazione dell’ex Canale Molassi, realizzata in ciottolato, è in buona parte devastata a causa dello svolgimento delle attività del Barattolo, che ostruisce e crea barriere architettoniche, impedendo il normale transito dei soggetti portatori di disabilità, di persone con difficoltà motorie, degli anziani, cosi come non permette l’accesso ai visitatori degli edifici circostanti;
  • inoltre, il degrado della pavimentazione non permette lo svolgimento delle operazioni di pulizia normali, in quanto i residui nocivi delle attività rimangono incollati ai ciottoli, con rilevanti problemi di igiene ed insalubrità e problemi di ulteriore degrado per l’aggressione chimica e atmosferica da cui deriva la sua frammentazione;
  • ingenti risultano essere i danni per le fontane collocate a lato e lungo il vicolo che hanno lo scopo di richiamare il percorso del Canale Molassi e che da molto tempo sono guaste;
  • lo stesso dicasi per le condizioni dei cancelli di ferro all’ingresso, rotti e bloccati;
  • le facciate degli edifici prospicienti subiscono continui imbrattamenti ad opera di vandali;

CONSIDERATO CHE

  • sul piano della sicurezza, ci sono forti dubbi sul fatto che le attività del Barattolo presenti nel Vicolo rispettino i canoni di legge, soprattutto in caso di emergenza;
  • questo tipo di evento assomiglia, a tutti gli effetti, ad un mercato all’aperto ma comunque non è soggetto alle stesse verifiche di sicurezza dei mercati;
  • il Vicolo ha una lunghezza di circa 300 metri e larghezza media di 9 metri, lungo il suo percorso non sono previste né uscite di sicurezza né vie di esodo;
  • a seguito dell’invito nel mese di luglio 2018 da parte del Comune di Torino (protocollo CIG 7561624187) alla presentazione di offerta per l’affidamento in concessione del servizio di gestione delle attività di vendita e scambio occasionale di oggetti usati per le giornate del sabato e della domenica (appunto il Barattolo) che si tiene in Torino, Area Borgo Dora (ex Arsenale Militare, Vicolo ex Canale Molassi, Cimitero Napoleonico di San Pietro in Vincoli) nell’Allegato n°1 della determinazione dirigenziale mecc. n° 2018 43311/070 recante “Capitolato speciale per la concessione del servizio di gestione delle attività di vendita e scambio occasionale di oggetti usati procedura negoziata” non risulta alcun richiamo relativo al concetto di sicurezza pubblica inteso in senso di sovraffollamento e di “safety” (come delineato dalla cd Circolare Gabrielli e successive integrazioni) e non semplicemente sicurezza sul posto di lavoro;
  • nel suddetto capitolato vi sono due articoli concernenti la sicurezza sul lavoro (art. 6 “oneri per la sicurezza” e art. 20 “osservanza leggi e decreti – sicurezza sul lavoro) ma non vi è alcun riferimento alla sicurezza intesa come salvaguardia dell’incolumità delle persone e della sicurezza pubblica;
  • pur non essendo un evento riconosciuto come “mercato”, il Barattolo è un evento pubblico e periodico, con un altissimo afflusso di visitatori, collocato lungo un Vicolo (ex Canale Molassi – attuale interno di via Andreis Vittorio), lungo 300 metri e largo 9 metri, senza vie di esodo ed uscite di sicurezza adeguate;
  • nell’invito del Comune non vi è alcun riferimento all’obbligo di redazione da parte del concessionario di un piano di sicurezza che tenga conto, tra l’altro, della sicurezza degli edifici pubblici prospicienti il vicolo (asilo nido, foresteria, poliambulatorio, centro commerciale artigianale cortile del maglio, scuola restauro, ecc.), occupato, nel corso dell’evento, da centinaia di stalli collocati uno accanto all’altro che, di fatto, impediscono l’ingresso e l’uscita da questi edifici e la cui pavimentazione in ciottolato è fortemente danneggiata e usurata;
  • le vie di esodo da questi edifici sono state calcolate con la condizione di un vicolo libero e non occupato e sovraffollato;
  • il sovraffollamento di visitatori, l’altissima densità degli stalli, la pavimentazione fortemente usurata e l’assenza di vie di fuga creano potenziali ricadute molto gravi sul piano dell’incolumità delle persone e della pubblica sicurezza in caso di emergenza e creano grandi barriere in caso di necessità di pronto intervento e soccorso;
  • inoltre, nel suddetto bando, non viene fatto alcun accenno ad una eventuale deroga alla applicazione nella fattispecie della Circolare Gabrielli e tale provvedimento non è nemmeno citato;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia in possesso di dati certi per accertare e garantire l’osservanza dell’art. 52 del d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002 n. 137 e di altre norme che riguardano l’occupazione del suolo pubblico in aree di pregio monumentale e paesaggistico per eventi temporanei organizzati da gruppi di cittadini e per valutare l’adeguatezza dell’area di Borgo Dora ai fini dello svolgimento delle attività del Barattolo;
  2. se l’Amministrazione intenda valutare se la trasformazione periodica degli spazi aperti, dovuti alla collocazione settimanale degli stalli, abbia un’incidenza significativa tale da ritenersi soggetta a preventiva autorizzazione sotto il profilo paesaggistico, ai sensi della parte III del Codice dei Beni Culturali, stante la localizzazione entro la fascia dei 150 m dalle sponde del fiume Dora;
  3. se e quando l’Amministrazione intenda traslocare le attività del Barattolo in altre aree cittadine più adeguate;
  4. se l’Amministrazione ritenga che per il Barattolo del sabato possa trovare applicazione la Circolare Gabrielli (e successive modifiche) oppure se tale evento sia oggetto di deroga parziale o totale alla medesima Circolare (ed in tal caso per quali ragioni giuridiche e fattuali);
  5. se il Barattolo del sabato sia una manifestazione soggetta ad altre specifiche normative in materie di sicurezza pubblica;

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Organismo di Composizione della Crisi: l’inerzia della Giunta nonostante l’approvazione di un Ordine del Giorno e il trascorrere invano di 18 mesi obbliga a pretendere più rispetto per il lavoro del Consiglio Comunale!

PREMESSO CHE

  • sono molteplici e in costante aumento le situazioni di fragilità economica, e conseguentemente sociale, in cui vengono a trovarsi i cittadini;
  • è opportuno e quanto mai necessario intraprendere un percorso virtuoso che consenta la rimozione degli ostacoli che rendono complicato, laddove non impossibile, l’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati e/o discriminati;
  • per il raggiungimento di tale scopo è necessaria la collaborazione delle Associazioni e degli Enti del territorio;
  • la legge n. 3 del 27 gennaio 2012 prevede interventi finalizzati ad arginare l’usura, l’estorsione e il sovraindebitamento (situazioni di squilibrio tra obblighi assunti verso i creditori e incapacità del debitore di farvi fronte sulla base delle proprie reali capacità economiche e patrimoniali);
  • l’articolo 15 della legge n. 3/2012 prevede che gli enti pubblici possano costituire Organismi deputati alla composizione delle crisi derivanti dal sovraindebitamento per favorire il raggiungimento di un accordo con il debitore e per realizzare un piano di ristrutturazione del debito;
  • la norma in oggetto rappresenta la possibilità per i privati cittadini, ovvero artigiani, agricoltori, commercianti di rivolgersi al tribunale a seguito di una crisi da sovraindebitamento; in caso di situazione di effettiva difficoltà economica e a seguito degli accertamenti di giudice ed esperto contabile, il privato potrà accedere ad un piano di rientro creditizio commisurato a debiti ed averi del debitore;
  • i creditori, dall’altra parte, non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare; condizione perché il piano di rientro venga avviato è che esso venga accettato da almeno il 60% dei creditori;
  • tra i creditori si possono annoverare anche le banche: se, a titolo esemplificativo, un privato ha contratto un mutuo di € 100.000 che non riesce più a pagare a causa di un’effettiva difficoltà economica, egli può proporre all’istituto una riduzione della somma. Molto spesso alla banca, a causa della crisi che affligge il settore immobiliare, converrà infatti raggiungere un accordo con il cittadino che vendere l’immobile all’asta;

RILEVATO  CHE

  • in data 9 gennaio 2017 lo scrivente ha presentato un Ordine del Giorno (mecc. n. 2017 00020/002), approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 3 aprile 2017, con cui si invitava la Sindaca e la Giunta ad istituire l’Organismo di Composizione della Crisi, senza peraltro che ciò comportasse oneri a carico della Città;
  • l’Ordine del Giorno è uno degli atti tipici rientranti nelle prerogative di ciascun Consigliere Comunale (disciplinato dal Capo III del Regolamento del Consiglio Comunale) con cui, quando approvato, l’Assemblea comunale esprime la propria posizione in merito a questioni di rilevante interesse pubblico;

CONSIDERATO CHE

  • sono trascorsi 18 mesi dall’approvazione dell’atto ma né lo scrivente né i cittadini hanno evidenza o notizia di provvedimenti dell’Amministrazione funzionali all’istituzione e all’insediamento dell’Organismo di Composizione della Crisi;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Ordine del Giorno n. 8/2017 (mecc. n. 2017 00020/002), approvato dal Consiglio Comunale il 3 aprile 2017, sia stato trasmesso a tutte le istituzioni, gli enti e i soggetti interessati (ex art. 54 Regolamento del Consiglio Comunale);
  2. se sussistano e di quale natura siano le intenzioni dell’Amministrazione in merito alla costituzione dell’Organismo di Composizione della Crisi;
  3. quali siano state le conseguenti decisioni assunte dall’Amministrazione per avviare la costituzione e l’insediamento dell’Organismo di Composizione della Crisi e quali le tempistiche previste per completare l’iter.

Silvio Magliano

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