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RSA drammatica urgenza, ma la Regione è in clamoroso ritardo

Oltre 1.300 positivi su 3.000 mila test nelle strutture del territorio: una bomba epidemiologica nella cui gestione la Giunta regionale è indietro di un mese. Nessuna programmazione, nessun piano con date precise. Smettiamola di dire che il problema “è dei privati”, la Regione tuteli la salute pubblica. Siano garantiti cambi (visori, camici, mascherine e guanti) al personale medico.

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INTERPELLANZA – Servizio trasporto scolastico e disabili: nella capitale del cinema si gira sempre il solito film?

PREMESSO CHE

  • da alcuni anni la ditta Tundo Vincenzo spa (già Tundo Vincenzo srl) ha in affidamento dal Comune di Torino il servizio di trasporto disabili nei presidi diurni a gestione comunale;

RILEVATO CHE

  • il 21 dicembre 2018 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara (Procedura aperta n. 98) per il nuovo affidamento servizio di trasporto scolastico e per disabili, per il relativo servizio di accompagnamento e gestione amministrativa integrata;
  • l’appalto era suddiviso in 10 lotti;
  • la procedura aperta si concludeva con l’aggiudicazione, avvenuta in data 1° marzo 2019, dei lotti nn. 8 (gestione amministrativa) e 10 (servizio di accompagnamento),
  • nelle more dell’indizione della nuova procedura per l’assegnazione dei lotti andati deserti e al fine di garantire il servizio di trasporto per gli utenti disabili in ottemperanza alle prescrizioni della legge n. 104/92 (che sancisce il diritto dei disabili all’integrazione sociale), con la determinazione dirigenziale n. 102 del 12 febbraio 2019 (mecc. 2019 00631/119) veniva concessa una proroga tecnica alla ditta Tundo Vincenzo spa fino al 31 maggio 2019;
  • ai fini dell’assegnazione dei lotti rimanenti l’Amministrazione decideva di intraprendere l’iter della procedura negoziata;
  • in esito a tale procedura si giungeva alla nuova assegnazione del servizio di trasporto scolastico e disabili alla ditta Tundo spa;

TENUTO CONTO CHE

  • l’articolo 105 (“Subappalto”), comma 13 del Codice dei contratti pubblici, d. lgs. n. 50 del 18 aprile 2016, enuncia che: “La stazione appaltante corrisponde direttamente al subappaltatore, al cottimista, al prestatore di servizi ed al fornitore di beni o lavori, l’importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite nei seguenti casi: a) quando il subappaltatore o il cottimista è una microimpresa o piccola impresa; b) in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore; c) su richiesta del subappaltatore e se la natura del contratto lo consente.”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia agito in ossequio al disposto dell’articolo 105, comma 13 del Codice dei contratti pubblici (sopra richiamato) in tema di pagamenti ai subappaltatori e, qualora ciò non sia sempre accaduto, quali siano le motivazioni;
  2. se all’Amministrazione risultino ritardi nei pagamenti da parte di Tundo spa per l’appalto in corso e se risultino sanate tutte le pendenze di quello precedente (sia verso i dipendenti sia verso i subappaltatori);
  3. se l’Amministrazione abbia svolto le opportune indagini conoscitive circa la vetustà dei veicoli utilizzati per il servizio di trasporto e se sia in possesso di copia delle carte di circolazione;
  4. se l’Amministrazione abbia svolto le opportune verifiche in merito al possesso di determinati requisiti professionali da parte degli accompagnatori e se siano previsti strumenti per accertarne gli aspetti comportamentali e qualitativi nello svolgimento del servizio;
  5. se, considerate le penali inflitte dal Comune a Tundo spa dal 2016 ad oggi per le inadempienze/inefficienze del servizio di trasporto e tenuto conto che alle famiglie non sono stati erogati né rimborsi né servizi alternativi, l’Amministrazione sia in grado di impegnare/creare un capitolo del bilancio dell’Ente per accogliere gli importi delle penali e per destinarli a ristorare le famiglie con rimborsi e/o servizi alternativi.

Silvio Magliano

Buoni spesa del Comune, il calcolo economico prevale sulla solidarietà

L’affidamento alla UpDay, effettuato in deroga al codice, è legittimo dal punto di vista formale e amministrativo, ma le perplessità restano: la provvigione al 5% e l’ampliamento del proprio network saranno, per la società, vantaggi di primaria importanza. L’operazione lascia molti dubbi e mette in evidenza l’incapacità dell’Amministrazione di trattare in maniera efficace: occasione persa per essere davvero solidali.

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ORDINE DEL GIORNO – Dichiarazione stato di crisi dei settori culturale e sportivo in seguito all’emergenza covid-19 e sostegno a tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori del settore

Premesso che

– a causa della recente esplosione esponenziale di contagi causati dal nuovo COVID-19 la comunità globale sta vivendo un momento di crisi sanitaria che non si vedeva da anni e che ha un impatto enorme e al momento imprevedibile colpendo soprattutto il nostro Paese;
– le necessarie misure di sicurezza, la diffusione mediatica di notizie in tempo reale più o meno attendibili stanno creando nei cittadini confusione incertezza e, spesso, panico; si stanno verificando impatti economici negativi che verranno superati solo con la buona volontà di tutti e con l’impegno da parte delle istituzioni e rappresentanti apicali pubblici e privati;
– è proprio in momenti come questo che la conoscenza scientifica ma soprattutto la memoria della comunità diventano strumento indispensabile per mantenere e trasmettere una visione equilibrata, informata e che non ceda a derive caotiche e autoritarie. La cultura e lo sport sono tra i pilastri fondamentali dalla nostra comunità e delle comunità che la compongono ed è solo attraverso di essi che possiamo avere coscienza e conoscenza di ciò che i nostri predecessori hanno vissuto e che possiamo fare tesoro delle conoscenze acquisite in momenti di crisi passate e superate. La cultura e lo sport sono la coscienza, il cervello e lo spirito della nostra comunità e senza di essi è impossibile uscire con il minimo danno possibile da una crisi come quella che stiamo vivendo;

Considerato che

– i comparti culturale e sportivo in questo momento sono tra i più colpiti e lo sono perché, per natura e finalità, hanno la paradossale peculiarità di essere estremamente fragili in situazioni create da una congiuntura critica e sfavorevole;
– tutto il mondo della produzione e dei servizi legato allo spettacolo dal vivo, alle arti visive, 2020 00849/002 2 al cinema all’editoria, ai musei, alle biblioteche, agli archivi, alla televisione, ai congressi, alle fiere, alle manifestazioni agonistiche, al sostegno alla disabilità sta soffrendo e rischia il collasso. La cultura e lo sport sono risorse fondamentali del Paese e sono il miglior biglietto da visita dell’Italia nel mondo: danno lavoro qualificato a moltissime persone, e sono un fattore determinante per il benessere e per la qualità della vita, per la tenuta democratica e per la coesione sociale;
– il mondo dello sport e della cultura stanno affrontando questa situazione di emergenza con responsabilità e spirito civico, nonostante le misure di sospensione delle attività e l’annullamento delle manifestazioni mettano seriamente a rischio la stabilità di tutto il sistema, in special modo la sopravvivenza dei lavoratori dei settori;
– il settore culturale e quello sportivo si reggono sempre di più su lavoratori con poche garanzie, e che in un momento come quello che stiamo vivendo rischiano tutto: artisti, laureati in scienze motorie, tecnici e operatori con contratti atipici, partite IVA, ex-enpals, prestazione occasionale o a giornata, e così via. I mondi della cultura e dello sport poggiano sulle loro spalle e il protrarsi della crisi potrebbe farli crollare. Le conseguenze sarebbero gravissime e di notevole impatto sociale;
– fatta la parte che spetta ai governanti, troverete senza dubbio nei tanti lavoratori che operano in Italia, quell’appoggio, quell’energia, quella solidarietà, quella passione, quel senso della responsabilità di cui tutti, in qualunque ambito, abbiamo adesso più bisogno che mai;
– cultura e sport hanno da sempre una grande capacità di generare fiducia, senso di comunità, speranza, di immaginare scenari inediti pur nella più difficile delle situazioni storiche;
– riconoscere questi due sistemi come attori fondamentali della vita del nostro Paese rappresenta una delle soluzioni più sagge allo stato di crisi ed un modo per legittimare e corrispondere settori capaci di contraddistinguersi costantemente per competenza, correttezza e solidarietà nei confronti della cittadinanza, soprattutto quella che versa in una forte condizione di disagio;

Impegna

La Sindaca e la Giunta a chiedere al Governo e alla Regione:
1) di dichiarare lo stato di crisi per l’intero settore culturale pubblico e privato, dalle maggiori istituzioni alle piccole imprese e organizzazioni no profit fino ai professionisti indipendenti; e di adottare misure davvero efficaci per scongiurare il peggio;
2) di inserire il sistema sportivo, in tutte le sue forme professionistiche e dilettantistiche, nel piano di sostegno economico predisposto per affrontare questa emergenza sanitaria e di sostenere con forza il riconoscimento dei lavoratori sportivi;
3) di dare un segnale immediato e chiaro nella direzione indicata attraverso la voce dei Ministeri competenti.