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Ecoisole Smart, così non va

Anche in via San Secondo esordio pessimo: la via si trasforma in una discarica a cielo aperto, cestini già colmi a metà mattina.

Asfalto ricoperto di rifiuti, numero totalmente insufficiente di cestini, cocci di bottiglia sparsi sui marciapiedi: anche in via San Secondo inizia con il piede sbagliato la sperimentazione delle Ecoisole Smart. La lezione di altri quartieri cittadini, per esempio Spina Tre, non è stata, evidentemente, imparata.

Fatto salvo il sacrosanto richiamo al senso civico dei cittadini, le ragioni del fallimento sono evidenti anche in Borgo San Secondo: collocazione spesso non ottimale delle campane (in certi casi disposte come una barriera davanti ai negozi, come se la crisi non fosse abbastanza grave) e conformazione non favorevole della via (marciapiedi larghi poco più di un metro) tra le altre.

Risultato: bidoncini colmi già a metà mattina (“Servirebbero quattro o cinque passaggi ogni giorni per svuotarli”, denunciano residenti e commercianti), isolati che stanno diventando una discarica a cielo aperto, vetri appuntiti sull’asfalto come insidia per le zampe degli animali domestici (e non solo per loro).

Mentre l’Amministrazione cerca di giustificare le proprie scelte, anche quelle sbagliate, dietro motivazioni tecniche, urge intervenire per evitare che il nuovo metodo di raccolta naufraghi immediatamente.

Due misure immediate: realizzazione di “nasi” in corrispondenza degli incroci (come quelli già esistenti all’incrocio tra via Gioberti e via Montevecchio) e collocamento sugli stessi nasi di bidoni per la raccolta di piccoli rifiuti. Con una simile misura, si garantirebbe tra l’altro la piena accessibilità degli attraversamenti (da questo punto di vista, la situazione è in zona attualmente pessima) e si contrasterebbe il fenomeno della malasosta presso le intersezioni stradali. Lo chiederò con urgenza alla Giunta Comunale.

INTERPELLANZA – Inquinamento acustico proveniente da strada Traforo di Pino: cosa intende fare l’Amministrazione per i residenti?

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente ricevuto segnalazioni provenienti da cittadini residenti nella Collina torinese (soprattutto in strada delle Traverse e strada del Durio) e aventi ad oggetto rilevanti problemi riguardanti inquinamento acustico proveniente dai numerosi veicoli in transito in strada Traforo di Pino, strada composta da una corsia per senso di marcia con limite di velocità di 50 km/h;

RILEVATO CHE

  • il tema era già emerso alcuni anni addietro e aveva coinvolto l’interessamento di ARPA Piemonte;
  • in esito ad un primo intervento di rilevazioni fonometriche eseguite nel 2010 ai fini della “Valutazione da rumore in ambiente esterno”, ARPA concludeva riferendo che i rilievi di rumore effettuati presso le abitazioni in strada delle Traverse evidenziavano che i livelli di immissione sonora determinati dal traffico veicolare lungo strada Traforo del Pino risultavano superiori ai limiti stabiliti dalla Città;
  • con un successivo intervento svolto da ARPA nel febbraio 2016 si andava ad indagare, ai fini dell’inquinamento acustico prodotto, circa il ruolo svolto dai 4 giunti di dilatazione installati nel 2009 per rinforzare strutturalmente il viadotto situato in corrispondenza di strada delle Traverse: la relazione tecnica relativa alle valutazioni strumentali svolte da ARPA affermava che la presenza dei giunti di dilatazione determinava un peggioramento del clima acustico dell’area;
  • negli ultimi anni sono stati svolti interventi manutentivi presso il viadotto in oggetto ma, secondo quanto riferito dai residenti, l’impatto sonoro del transito dei veicoli rimane elevato e si propaga per tutta la vallata;   

RILEVATO INOLTRE CHE

  • i cittadini che hanno lamentato l’inquinamento acustico causato dal transito dei veicoli sul viadotto in oggetto risiedono essenzialmente in strada delle Traverse, strada del Durio e strada del Cartman;
  • strada delle Traverse è un sedime in parte comunale ed in parte privato: i cittadini hanno lamentato l’assenza di illuminazione pubblica e di manutenzione della pavimentazione nel tratto di competenza dell’ente comunale;
  • sovente accade che, in occasione di eventi piovosi di particolare entità (ormai non più rari), il rio che scorre parallelamente alle strade del Durio e delle Traverse esondi trascinando rami e altri detriti che invadono i sedimi rendendo pericolosa la circolazione veicolare;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda sollecitare ARPA o eseguire in proprio nuovi rilievi fonometrici presso il viadotto in oggetto;
  2. se, tenuto conto della situazione narrata dai cittadini e ospitata in sintesi nel presente atto, l’Amministrazione intenda considerare l’installazione di barriere acustiche presso il viadotto in oggetto (necessarie per contenere il rumore e, secondariamente, per proteggere da pericolose cadute di oggetti);
  3. in caso di risposta affermativa al precedente quesito, quali siano i tempi e i costi stimati;
  4. se l’Amministrazione abbia in programma l’installazione dell’illuminazione pubblica nel tratto comunale di strada delle Traverse e se e quando sia previsto un intervento per la sistemazione/manutenzione del manto stradale;
  5. se l’Amministrazione intenda intervenire per la regimentazione delle acque del rio collinare al fine di scongiurare che ad ogni evento atmosferico consegua una pericolosa esondazione con trascinamento di materiale sulle strade adiacenti all’alveo.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Tre corsie ciclabili e una carreggiata veicolare: ma le bimbe e i bimbi delle Scuole ‘Bonacossa’ e ‘Fregonese’ non devono rischiare

PREMESSO CHE

  • la Scuola dell’Infanzia Bilingue “Stefano Bonacossa” e la Scuola Primaria Bilingue “Davide Fregonese” si trovano in via Nizza 22/F a Torino;
  • sono circa 200 i bimbi e le bimbe che frequentano le classi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria;
  • lungo via Nizza è stata recentemente terminata, parallela al marciapiede ovest, la pista ciclabile a doppia corsia che collega Porta Nuova a piazza Carducci;
  • l’infrastruttura, i cui lavori si sono conclusi a luglio 2020, è stata realizzata all’interno del progetto di riqualificazione dell’intero asse stradale, con annessa redistribuzione degli spazi pubblici;
  • è stata mantenuta, parallela al marciapiede est, l’altra pista ciclabile sulla stessa direttrice, preesistente al nuovo percorso;
  • un passaggio pedonale collega i due marciapiedi di via Nizza proprio in corrispondenza del civico 22;
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo, nel pomeriggio di mercoledì 21 ottobre, in concomitanza con l’orario pomeridiano di uscita dalle Scuole;

RILEVATO CHE

  • nelle fasce orarie d’entrata e, soprattutto, di uscita si formano, lungo il marciapiede antistante l’Istituto, capannelli di persone (almeno un adulto per ogni allievo);
  • sull’adiacente ciclabile a doppia corsia sfrecciano, come lo scrivente ha avuto modo di rilevare personalmente, biciclette e monopattini;
  • a centro strada accelerano le auto, in ripartenza dall’intersezione regolata da semaforo di largo Marconi;

CONSIDERATO CHE

  • imprevedibili e improvvisi sono spesso i movimenti delle bimbe e dei bimbi, soprattutto nella fascia d’età della Scuola dell’Infanzia, in particolare in un momento di confusione gioiosa qual è l’uscita da scuola;
  • più volte si sono rischiati incidenti e investimenti, sia tra pedoni e veicoli a motore sia tra pedoni e biciclette o monopattini;
  • i genitori delle bimbe e dei bimbi che frequentano l’Istituto chiedono a gran voce che l’area sia messa in sicurezza.

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. come l’Amministrazione intenda rispondere all’esigenza di maggiore sicurezza nella porzione di città in oggetto;
  2. se l’Amministrazione intenda intervenire per rallentare la velocità media, in quel tratto di strada, sia dei veicoli a motore sia di biciclette e monopattini, per esempio collocando dissuasori o altra tecnologia utile allo scopo;
  3. se l’Amministrazione intenda potenziare la segnaletica, sia orizzontale sia verticale;
  4. se l’Amministrazione intenda realizzare un dosso o altro manufatto in corrispondenza dell’attraversamento pedonale, sulla falsariga della soluzione già presente, dall’altra parte della strada, in via Emanuele Thesauro.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Via San Francesco da Paola pedonale (e dintorni), ovvero il magico luogo nel quale trovano posteggio addirittura alcuni nani da giardino, ma non le auto dei residenti

PREMESSO CHE

  • via San Francesco da Paola, traversa di via Po e storica direttrice cittadina da sempre aperta al traffico veicolare, collega la stessa via Po con corso Vittorio Emanuele II;
  • vi hanno sede edifici residenziali, negozi, locali, ristoranti, uffici e studi professionali;
  • il sedime è stato interdetto la scorsa estate al transito di veicoli nel tratto tra la Cavallerizza Reale e via Maria Vittoria (DGC 2020 01537 del 14 luglio 2020);
  • la pedonalizzazione si estende alle vie Fratelli Vasco e Des Ambrois (nel tratto tra le vie Accademia Albertina e via San Francesco da Paola);
  • numerose sono state le attività che, in concomitanza con la pedonalizzazione e con le nuove misure del Comune a tutela dei bar e degli altri esercizi di somministrazione, hanno implementato i propri dehors (DCC 2020 01121 del 18 maggio 2020);
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in zona nel tardo pomeriggio di mercoledì 21 ottobre, riscontrando diverse criticità;

RILEVATO CHE

  • la pedonalizzazione si è dimostrata fattore di oggettivo ostacolo per molte attività, soprattutto se di categoria merceologica diversa dalla ristorazione, quali, per esempio, attività di spedizioni con corriere espresso, di restauro, di cartoleria e di abbigliamento;
  • vi sono negozianti che hanno subito un ulteriore e consistente calo di fatturato dovuto alla pedonalizzazione, calo che va a sommarsi a quello già considerevole causato dall’emergenza da Covid-19;
  • sono, si stima, circa 70 i posti auto persi con la chiusura al traffico delle tre vie, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare in termini di disagi per residenti e imprenditori;
  • in zona hanno sede uffici e studi di professionisti, per i quali le conseguenze sull’operatività quotidiana sono state e sono non irrilevanti;
  • vi sono residenti che, data la nuova viabilità, hanno difficoltà a raggiungere il proprio garage;
  • la nuova viabilità appare cervellotica e il traffico tende ad aumentare lungo le strade circostanti l’area pedonalizzata;
  • lo scrivente ha personalmente parlato con titolari di attività che, avendo dovuto spostare la propria sede in un’altra via a causa della pedonalizzazione, non hanno ricevuto dall’Amministrazione alcuna proposta di compensazione;

CONSIDERATO CHE

  • lungi dall’accontentare tutti, la pedonalizzazione sta al contrario facendo registrare un crescente numero di voci contrarie e critiche;
  • i cittadini contrari alla pedonalizzazione hanno già raccolto 750 firme per chiedere all’Amministrazione la revoca immediata di questa misura;
  • i residenti e i commercianti lamentano la scarsa illuminazione serale e la percezione di insicurezza nel camminare in una via semideserta;
  • sono peggiorate le condizioni di pulizia e, dopo le serate di movida, la via, che qualcuno utilizza talvolta come una latrina a cielo aperto, è particolarmente sporca;
  • certe soluzioni in tema di dehors paiono difficilmente compatibili con il decoro e la pulizia urbanistica e architettonica di questa storica via;
  • sembra difficile affermare che, a fronte della perdita del traffico veicolare, si sia registrato un aumento di avventori che si muovono a piedi;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. come valuti l’Amministrazione l’andamento di questi mesi di pedonalizzazione dal punto di vista dell’efficacia e della sostenibilità;
  2. entro quali termini, come richiesto dai 750 firmatari della petizione e come la stessa natura provvisoria del provvedimento impone, intenda revocare la pedonalizzazione della via;
  3. se, prima del termine della sperimentazione, sia intenzione dell’Amministrazione limitare l’estensione della pedonalizzazione al solo tratto che va dalla Cavallerizza Reale all’incrocio con via Principe Amedeo;
  4. con quali misure di compensazione, secondo quali criteri ponderate ed entro quali tempi erogate, l’Amministrazione abbia intenzione di venire incontro ai titolari di attività costretti a spostarsi;
  5. quanti siano i dehors presenti sulla via, quando e da chi siano stati autorizzati e a quali parametri estetici siano stati vincolati;
  6. se tutti i dehors attualmente presenti sulla via siano garantiti da regolare concessione.

Silvio Magliano

Scuole Medie, sia apertura senza eccezioni

Assurdo che il secondo e il terzo anno della Scuola Secondaria di Primo Grado rimangano in regime di didattica a distanza, come da volontà, pare, del Presidente Cirio. I danni a livello didattico e psicologico rischiano di essere gravissimi. Non siano gli studenti di oggi (imprenditori, professionisti e lavoratori di domani), né le famiglie, a pagare gli errori della politica (a partire dal mancato potenziamento del trasporto pubblico). Il Piemonte prenda esempio dalla Lombardia. Dal Presidente solidarietà a studentessa no-DAD e poi mancata riapertura? Sarebbe una clamorosa incoerenza e l’implicita ammissione che si trattava di una mera iniziativa di comunicazione.

La Lombardia, Zona Arancione, riapre le Scuole: e il Piemonte? Gli alunni del secondo e del terzo anno della Scuola Secondaria di Primo Grado devono tornare in classe. 

Cirio ci dica piuttosto di chi è la responsabilità di un servizio di trasporto pubblico mai sufficientemente potenziato e reso sicuro in tutti questi mesi. Non devono essere i ragazzi e le loro famiglie a pagare l’inadeguatezza di chi governa. 

Riaprire dopo l’Epifania? Vorrebbe dire due mesi consecutivi senza lezioni in presenza, senza contare quelli del primo lockdown. Non ce lo possiamo permettere. In tanti dei nostri ragazzi stanno emergendo i primi segnali di difficoltà psicologica. La didattica a distanza non potrà mai sostituire una didattica in presenza, fatta di rapporto diretto con gli insegnanti e con i compagni. La mancata riapertura sarebbe inoltre un ulteriore disagio per le famiglie in una fase nella quale difficile o non opportuno è chiedere il supporto di baby sitter e nonni.  

La Lombardia, alla quale questa Giunta e questa Maggioranza di centrodestra guardano come a un modello, riaprirà senz’altro: mi auguro che il Piemonte non scelga di fare diversamente proprio questa volta. 

Il Governo Regionale, che giustamente sta provando a dare sostegno dal punto di vista finanziario al commercio cittadino, si renda conto che gli imprenditori, i professionisti e i lavoratori di domani sono i ragazzi che oggi hanno bisogno di tornare a scuola.

A poco serve farsi fotografare e riprendere insieme alle studentesse che protestano contro la didattica a distanza per poi non riaprire le Scuole: da parte del Presidente Cirio sarebbe un esempio di incoerenza difficile da spiegare agli studenti e alle famiglie piemontesi e la dimostrazione che si trattava di una mera iniziativa pubblicitaria.