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Nel giorno della commemorazione di Carpanini, lo stato del “suo” ponte è un’onta per la Città

Degrado, sudiciume, immondizia, graffiti: il ponte sulla Dora davanti all’Arsenale della Pace è in condizioni indecorose, ma la risposta della Città è “non ci possiamo fare niente”. Un’ulteriore dimostrazione di impotenza di una Giunta che non riesce a garantire la tutela di intere aree: tanto varrebbe chiuderle

Sudiciume, immondizia, schiamazzi e le gradinate che corrono lungo il ponte, trasversali al fiume, imbrattate con scritte e graffiti. E’ questo lo stato in cui versa il ponte intitolato a Domenico Carpanini, una struttura di recente costruzione che collega piazza Borgo Dora, dove si trova il Sermig, con lungo Dora Napoli: un luogo ideale per la sosta dei turisti, per il riposo delle famiglie durante il Balon e il Gran Balon, sottratto all’uso della Città per l’indecenza delle condizioni in cui versa. Per una particolare ironia del destino, nel giorno della commemorazione del Presidente del Consiglio Comunale, personaggio indimenticabile nella storia di Torino e nel cuore dei suoi cittadini, si discute in Sala Rossa la mia interpellanza sul ponte a lui dedicato. E la risposta della Città, per bocca, dell’Assessore Lavolta, alle richieste dei torinesi, di ripulire il ponte e di abbattere le gradinate, utilizzate solo da spostati e malviventi, è di quelle che fanno cadere le braccia: per togliere i graffiti, in sintesi, non ci sono risorse economiche sufficienti, per togliere la sporcizia bastano i tre passaggi settimanali di AMIAT, per le gradinate non c’è possibilità di modifica strutturale.

Mi chiedo perché la Città accetti questo scempio, trincerandosi dietro alla regolarità dei passaggi e dei lavori: sono convinto che il ponte non è stato ripulito neanche oggi, proprio nel giorno della commemorazione della persona a cui è intitolato. Ma che segnale diamo alla Città? Che non siamo in grado di controllare e pulire le nostre strutture, neppure quelle che sarebbero di interesse per le famiglie e per i turisti? Che non siamo in grado di mantenere in uno stato di minimo decoro un ponte che è intitolato a una delle persone che più hanno dato alle Istituzioni e alla Città, lavorando con la gente e per la gente?

Che cosa diciamo di fronte allo scempio, davanti alle proteste dei cittadini? No, noi puliamo regolarmente, non possiamo controllare sbandati e malviventi che insozzano e quindi fatevene una ragione. Se non siamo in grado di controllare un’area e di garantirne la fruibilità, il decoro e la pulizia, allora sarebbe molto meglio chiuderla, piuttosto che lasciarla allo sbando e al degrado. Ma quando abbiamo progettato il ponte e abbiamo previsto di metterci le gradinate, chi pensavamo che le avrebbe occupate? E’ evidente che in quella zona non sarebbero state utilizzate da una scuola di danza.