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Milano fa retromarcia sulle Cartoniadi. Adesso tocca a Torino

A Milano gli organizzatori del concorso sul riciclo di carta e cartone hanno inserito le scuole paritarie tra i destinatari del premio ottenuto dal quartiere con i cittadini più virtuosi. La stessa cosa avvenga a Torino: l’esclusione della scuola paritaria dai premi delle Cartoniadi non è solo un danno per i cittadini, ma anche  una violazione della Legge Berlinguer.

A Milano le scuole paritarie e i cittadini hanno vinto la loro battaglia: una petizione online che, in pochi giorni, ha raccolto più di 4.500 adesioni, un’interrogazione in Consiglio comunale e una in Senato, hanno convinto l’amministrazione e gli altri enti organizzatori (Consorzio Comieco e Amsa-A2A) a riportare l’equilibrio (e rispettare la legge). Le Cartoniadi beneficeranno anche le scuole paritarie. A Torino, per ora, tutto tace: di fronte a una palese discriminazione per le famiglie che hanno fatto una scelta di libertà, iscrivendo i propri figli a una scuola paritaria, a una chiara e precisa violazione della Legge Berlinguer, ancora nulla è cambiato. Evidentemente nel capoluogo piemontese, da sempre “provincia dell’Impero”, quindi ai margini, la civiltà non è ancora arrivata.

Il meccanismo delle Cartoniadi è semplice: in pratica, i quartieri più virtuosi nel riciclo di carta e cartone si aggiudicheranno somme di denaro, diecimila euro al primo classificato, da destinare alle scuole del territorio: nell’elenco dei possibili destinatari ci sono però, per ora, soltanto scuole statali, nessuna paritaria. Si tratta di una palese violazione della legge Berlinguer (n. 62 del 10 marzo 2000) sulla parità scolastica che, appunto, stabilisce come il sistema pubblico dell’istruzione sia composto sia dalle scuole statali sia da quelle paritarie. A tutto questo si aggiunga anche che le famiglie che hanno scelto per i propri figli una scuola non statale sono chiamate comunque a partecipare alla gara, pur non potendo trarne alcuno dei benefici previsti. Il che, al di là di una doverosa attenzione per l’ambiente, suona un tantino ingiusto.

L’auspicio, anzi la richiesta, è che alla luce di quanto è successo a Milano, anche a Torino si provveda celermente a una riformulazione del regolamento, includendo, come da legge vigente, anche le paritarie. Non voglio nemmeno pensare che anche sull’istruzione si usino due pesi e due misure.