ItaliaOnline, il mio sostegno alla proposta degli Azionisti Dipendenti

Il Comune di Torino valuti la possibilità, dal punto di vista giuridico e tecnico, di acquistare quote della ex Seat Pagine Gialle, come proposto da Assonline. La questione va ben oltre la “campanilistica” difesa del territorio e del suo tessuto imprenditoriale: si tratta di contribuire a difendere un capitale di professionalità e gli asset di un’azienda storica. In questo modo la Città può dire la sua. Ritengo grave, inoltre, che i vertici dell’azienda rifiutino il confronto con le istituzioni.

Ha il mio sostegno la proposta, sostenuta da Assonline, Associazione degli Azionisti Dipendenti del gruppo italiaOnline, di un ingresso del Comune di Torino nel capitale di quote di ItaliaOnline. La Città valuti se una simile prospettiva è giuridicamente e tecnicamente possibile.

Sarebbe miope pensare che la questione-ItaliaOnline sia una semplice questione di campanilismo e di difesa degli interessi torinesi. Non è così. Qui la posta in gioco è molto più ampia, e passa dalla considerazione del fatto che la proprietà dell’ex Seat Pagine Gialle pare essere del tutto disinteressata a valorizzare gli asset aziendali. La rete commerciale è stata indebolita; le persone, che per un’azienda di questo tipo sono a tutti gli effetti un asset a loro volta, sono semplicemente viste come un mal di pancia. Le operazioni finanziarie mordi-e-fuggi fatte sulla pelle dei cittadini non si risolvono mai in qualcosa di positivo.

È grave, gravissimo che l’azienda rifiuti il confronto con le istituzioni. Alle domande allarmate (di dipendenti, azionisti, giornalisti e istituzioni), l’azienda ha sempre risposto invitando alla tranquillità e prospettando scenari di crescita per la sede di Torino. Ora con i fatti dimostra tutt’altro scenario.

La vicenda di ItaliaOnline presenta caratteristiche molto diverse da altre solo apparentemente simili nel nostro territorio. Invito dunque la Città a occuparsi delle opportune verifiche sulla fattibilità dell’operazione.