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Istituito il Comitato Regionale per i Diritti Umani, ma senza risorse finanziarie sufficienti: come una fuoriserie tenuta in garage senza benzina

Ipotizzati fondi pari a meno della metà rispetto al precedente Governo regionale: non accolta la mia proposta di aumentarli da qui al 2022. È questo il valore che la Presidenza dà a questo soggetto così importante?

Quanto contano davvero i diritti umani per questa Maggioranza del Consiglio Regionale? A considerare la cifra prevista per il Comitato Regionale per i Diritti Umani (30mila euro: meno della metà rispetto all’epoca Laus) piuttosto poco. In Aula, la mia proposta di aumentare le risorse a crescere nel triennio 2020-2022 fino a un valore equivalente rispetto al vecchio ammontare non ha trovato riscontro. Le parole senza gli strumenti – in questo caso senza gli strumenti economici necessari per trasformarle in fatti concreti – lasciano il tempo che trovano e non vanno oltre una dimensione e un valore puramente retorici. Istituire il Comitato senza prevedere una congrua cifra economica è un po’ come acquistare un’auto di lusso e poi lesinare sulla benzina e lasciarla in garage; è come progettare un treno iperveloce ed ecosostenibile per una nazione priva di infrastrutture ferroviarie; è come spendere parole e parole sull’importanza della formazione e poi non comprare i libri di scuola per i propri figli. Spiace soprattutto perché in questo Comitato Regionale sono rappresentate in maniera trasversale tutte le anime politiche del Consiglio Regionale del Piemonte.

Diritti Umani, Regione Piemonte