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Interpellanze del cittadino, sostanziale fallimento

Da un anno (30 settembre 2019) non se ne discutono in Sala Rossa, aumenta la “coda” di atti presentati e ancora non calendarizzati. Il proposito di dedicare una seduta al mese a questo strumento di partecipazione resta lettera morta (e l’emergenza sanitaria non c’entra). Crolla una concezione di democrazia diretta alla quale gli stessi Cinque Stelle hanno dimostrato, nei fatti, di non credere. Ho presentato sull’argomento un’interpellanza in Consiglio Comunale.

Interpellanze del cittadino? Fallimento (quasi) totale. Se è questa la “democrazia diretta” della quale i Cinque Stelle tanto parlano, possiamo davvero parlare di buco dell’acqua: nessuno di questi atti arriva in Sala Rossa da un anno abbondante a questa parte. Siamo di fronte all’ennesimo fallimento di questa Giunta, che ancora una volta si limita ad azioni di facciata prive di seguito, di reale ritorno nei fatti. I torinesi se ne stanno accorgendo. L’ultima volta che uno sparuto gruppo di cittadini ha avuto l’opportunità di discutere di fronte alla Giunta un proprio atto è stato il 30 settembre del 2019. Si sarebbero dovute calendarizzare ogni mese sedute da cinquanta minuti a questo argomento, ma il proposito è rimasto lettera morta (e in tutto questo non c’entra l’emergenza sanitaria). Sono diverse le interpellanze “in coda”, in attesa di essere calendarizzate. Già presentata una mia interpellanza sul tema: chiederò alla Giunta quali siano le ragioni del mancato rispetto del calendario mensile e se possiamo sperare, nelle prossime settimane, che gli atti “in coda” arrivino finalmente in Aula.

Comune di Torino, democrazia diretta, interpellanze del cittadino, partecipazione