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INTERPELLANZA – La salute e il benessere dei nostri bambini nelle strutture scolastiche comunali: riuscite a dire no anche a questo?

PREMESSO CHE

  • le scuole dell’infanzia comunali insieme alle scuole statali ed a quelle paritarie gestite da altri enti fanno parte del sistema territoriale dei servizi rivolti all’infanzia e concorrono a rispondere alla domanda delle famiglie;
  • la Città offre alle bambine ed ai bambini in età da 0 a 6 anni una proposta educativa e formativa articolata secondo un progetto unitario, espresso nelle proprie linee guida, che si sviluppa nei diversi servizi con offerte specifiche tra loro coerenti, anche attraverso la costituzione dei poli per l’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, numero 65;
  • come parte del sistema educativo della Città promuove e realizza opportunità e contesti di crescita per le bambine ed i bambini da 3 a 6 anni, riconoscendo l’educazione, in quanto valore collettivo, diritto di tutti e per tutto l’arco della vita, in coerenza con i principi contenuti nella “Carta delle città educative”;
  • in accordo con la Convenzione Internazionale sui diritti del Fanciullo, promuove una cultura dell’infanzia volta a riconoscere la bambina ed il bambino come attivi protagonisti della loro crescita, capaci di costruire conoscenze, dare forma ai propri pensieri in modo creativo ed originale in una continua interazione con i pari e gli adulti, con l’ambiente fisico, sociale e culturale che li circonda;

RILEVATO CHE

  • nelle scorse settimane un anticiclone di origine africana ha investito l’Europa e la nostra città non ha fatto eccezione: giornate torride e notti tropicali hanno caratterizzato le ultime settimane mettendo in seria difficoltà la salute dei cittadini compresi nelle fasce di età più fragili (bambini e anziani);
  • durante queste giornate – peraltro ampiamente preannunciate da tutti i siti e le trasmissioni televisive di informazione meteorologica – nei locali degli asili nido di Via Fontanesi e di Via Deledda si sono registrate temperature e tassi di umidità molto elevati che hanno messo in forte difficoltà sia le educatrici sia i bambini;
  • le temperature raggiunte hanno posto la salute di bambini ed educatori a serio e concreto rischio di stati di lipotimia, irritabilità, disidratazione, mancanza di appetito, deprivazione di sonno e malessere generale;
  • gli utenti che quotidianamente accedono ai locali di queste strutture sono, per la maggior parte, bambini di età inferiore ai 3 anni; soggetti e fisiologie molto fragili che sono stati costretti a dover sopportare un microclima poco salutare;
  • i genitori hanno sollecitamente provveduto a segnalare la situazione alla segreteria dell’Assessore facendo presente che nei locali delle due strutture sopra citate non vi erano strumentazioni (ventilatori e/o condizionatori) capaci di raffrescare adeguatamente l’ambiente interno;
  • alcuni genitori hanno spontaneamente e generosamente donato ventilatori, purtroppo in numero esiguo e inferiore rispetto al necessario;
  • i dirigenti scolastici hanno riferito ai genitori di avere già da tempo provveduto a inviare formali richieste di installazione di ventole al Servizio Economato, del cui esito si ha evidenza concreta;

CONSIDERATO CHE

  • come indicato dal decreto legislativo 9 aprile 2008, numero 81 me s.m.i. (TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, numero 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) “la temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori”, inoltre “nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell’aria concomitanti”, ulteriormente si afferma che “quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate.”;
  • il partito dei 5 stelle, nel capitolo 7 (“L’istruzione”) del Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021, mecc. n. 2016 03358/002, definiva “i servizi educativi e scolastici primo luogo di cittadinanza, inclusione e integrazione: l’importanza di Nidi e Scuole di Infanzia di qualità per lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale è ormai riconosciuta. La scuola gioca un ruolo insostituibile e fondante di una società: è il principale strumento di pari opportunità di cui disponiamo. Investire per garantire a tutte le bambine e tutti i bambini un percorso educativo di qualità è la migliore scommessa per ridurre le disuguaglianze, combattere i pregiudizi e migliorare la coesione sociale […] Riorganizzazione degli spazi interni dei Nidi Comunali con capienza elevata per favorire il benessere di adulti e bambini al loro interno […] Potenziare la ricerca dei fondi per i lavori sull’edilizia scolastica, anche attraverso bandi e progetti italiani ed europei per superare le barriere architettoniche, attuare l’efficientamento energetico e poter attuare una maggiore manutenzione straordinaria degli edifici”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se, come e quando siano state ricevute dagli uffici dell’Assessorato (e/o da altre articolazioni della Civica Amministrazione) richieste di intervento per il raffrescamento delle due strutture in via Deledda e via Fontanesi;
  2. se e quando siano stati effettuati sopralluoghi, quali gli esiti e quali i provvedimenti che l’Amministrazione intenda assumere per garantire a educatori e bambini delle due strutture in oggetto un clima confortevole;
  3. se l’Amministrazione sia dotata di un piano di gestione complessivo di tutte le strutture di competenza municipale in relazione al raffrescamento dei locali e quale sia lo stato della situazione;
  4. a che punto sia la “riorganizzazione degli spazi interni dei Nidi Comunali con capienza elevata per favorire il benessere di adulti e bambini al loro interno” (capitolo 7, pagina 30 del Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021);
  5. se esista e quale sia lo stato di realizzazione del piano di efficientamento energetico degli edifici scolastici, con particolare riferimento sia al riscaldamento invernale sia al raffrescamento nei mesi più caldi;
  6. a che punto sia la promessa di “Potenziare la ricerca dei fondi per i lavori sull’edilizia scolastica, anche attraverso bandi e progetti italiani ed europei per superare le barriere architettoniche, attuare l’efficientamento energetico e poter attuare una maggiore manutenzione straordinaria degli edifici” (capitolo 7, pagina 30 del Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021).

Silvio Magliano