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INTERPELLANZA – Area pedonale in via Balbo: neanche Diabolik ha mai avuto un rifugio così comodo e riservato, ma tanto sporco!

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo presso il passaggio pedonale di via Balbo, nel tratto compreso tra via Guastalla e via Buniva;
  • in tale occasione ha incontrato un nutrito gruppo di cittadini che hanno potuto esporre le loro doglianze;

RILEVATO  CHE

  • il passaggio pedonale nell’area, seppure di gradevole piacenza, è reso molto pericoloso dalla presenza di spacciatori, di “clienti” e di sbandati;
  • l’illuminazione artificiale risulta debole e comunque non idonea a proiettare un fascio di luce tale da illuminare l’area rendendo sconveniente il compimento di attività criminali o comunque contrarie al comune senso civico;
  • la porzione di area caratterizzata dalla pavimentazione in moquette risulta funzionale solo come nido e “veicolo” di batteri e di sporcizia;
  • la pulizia generale dell’area è piuttosto blanda, quotidianamente si trovano rifiuti di varia natura adagiati ovunque tranne che nei cestini e i cittadini hanno riferito di non avere mai notato passaggi di macchine pulitrici per la disinfezione (come avviene per i porticati della Città);
  • le panchine, seppure di design moderno e integrato con il paesaggio, presentano ampie fessurazioni che spesso diventano luoghi adatti per la temporanea collocazione delle dosi di stupefacenti in vendita;
  • alcuni listelli lignei che costituiscono la seduta delle panchine risultano essere rotti o comunque facilmente rimovibili: tale situazione consente facilmente sia la posa delle dosi di stupefacenti all’interno del manufatto sia il sollevamento di tali listelli e relativo asporto del pietrisco ivi contenuto ai fini del suo utilizzo come materiale contundente;
  • i cittadini hanno desiderato segnalare con particolare veemenza la pericolosità della zona nelle ore serali e notturne che spesso spinge a evitare il transito optando per percorsi più ampi;
  • dopo il tramonto la zona risulta caratterizzata dalla forte presenza di spacciatori e di malintenzionati a cui fa da favorevole contrappeso la scarsa presenza di pattuglie della Polizia Municipale;
  • l’installazione artistica di verde e piante rampicanti, certamente meritoria, necessiterebbe di un periodica manutenzione per indagare in merito allo stato della struttura sottostante e al suo eventuale utilizzo come deposito e nascondiglio per le dosi di stupefacenti;

CONSIDERATO CHE

  • lo scrivente, con precedenti atti consiliari, ha rappresentato ed evidenziato all’attenzione dell’Amministrazione lo stato di questa porzione di Città, in cui la grande bellezza architettonica, storica e culturale è spesso sopraffatta e violentata da fenomeni criminali quali lo spaccio e dal pessimo senso civico (malamovida);
  • sull’area pedonale affacciano la Scuola “Leone Fontana“, con gli scolari che nelle giornate di bel tempo si fermano a giocare presso l’area, e la Palestra Guastalla, che organizza corsi fino a tarda sera;
  • i progetti della Giunta (zona 30) non paiono riguardare e coinvolgere in maniera adeguata la riqualificazione dell’area in oggetto;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia in grado di impegnarsi per garantire maggiore sicurezza, declinata nell’accezione della deterrenza, implementando l’illuminazione pubblica e la presenza di pattuglie della Polizia Municipale nell’area pedonale in oggetto;
  2. se l’Amministrazione intenda rimuovere la pavimentazione in moquette per sostituirla con un fondo stradale meno sensibile alla nidificazione e alla proliferazione di germi e batteri;
  3. quanti e di quali tipologie siano gli interventi di AMIAT presso l’area e se sia possibile stabilire un periodico intervento con le macchine disinfettanti;
  4. se, pur riconoscendo il valore artistico delle panchine attualmente presenti, si intenda studiare e valutare una modifica strutturale per impedire che esse siano utilizzate come luogo di ricovero temporaneo per la “merce” degli spacciatori e che da esse vengano estratte le pietre poi brandite come armi improprie dai malintenzionati;
  5. se l’area verde sia regolarmente mantenuta e se sia stato verificato che la struttura non sia impropriamente utilizzata dagli spacciatori per nascondere le dosi e non sia pertanto danneggiata;
  6. se possano essere sostituiti quei cestini che presentano evidenti segni di ruggine e che possono pertanto costituire un pericolo per i bambini che accidentalmente li urtassero.

Silvio Magliano