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I Cinque Stelle “lasciano a terra” la disabilità

Pianificazione della mobilità urbana durante la “Fase 2”: il Disability Manager della Città di Torino è stato escluso dalla programmazione e dalla discussione. Fatto grave ed ennesima occasione persa. Ancora una volta la Giunta si dimostra totalmente insensibile alle esigenze di una parte consistente dei torinesi. Più facile, evidentemente, parlare continuamente e soltanto di biciclette, monopattini e controviali a velocità ridotta.

La Giunta presenta in Commissione, nel pomeriggio di ieri, il nuovo piano per la mobilità per la cosiddetta Fase 2, ma dimentica la disabilità. Mi chiedo a che cosa sia servito dotarsi di un Disability Manager se poi si esclude questa figura dalla discussione in Commissione e non la si coinvolge nella fase di analisi e programmazione, durata settimane. Lo ha reso noto lo stesso Avvocato Franco Lepore. Questa Amministrazione continua a fare scelte ignorando una consistente parte dei torinesi. Questa dinamica, che abbiamo imparato a conoscere e che oggi si è puntualmente ripresentata, non è più accettabile. Il Disability Manager della Città avrebbe potuto e dovuto apportare il proprio fondamentale contributo: invece è stato scavalcato e ignorato. Questo ci fa capire quanto la sua sia considerata una figura di mera facciata e non, invece, una figura realmente operativa. A parole i Cinque Stelle non perdono occasione per ribadire la loro attenzione nei confronti delle persone con disabilità, ma nei fatti agiscono come se queste ultime, così come gli anziani e tutti i torinesi con limitata mobilità, non esistessero. Di fronte alla complessità della nostra società e del mondo le dichiarazioni ideologiche su mobilità dolce e controviali con limite di velocità ai venti chilometri l’ora non sono sufficienti: occorre occuparsi anche di chi si muove su quattro ruote, quelle di una carrozzina, non per scelta, ma per necessità.

Città di Torino, Coronavirus, disabilità, fase 2