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Gestione dei beni comuni: sempre inefficace senza un vincolo giuridico forte

L’incendio alla Cavallerizza lo dimostra: la gestione di beni di questo tipo da parte di cittadini e sedicenti comitati non è attuabile, dal momento che, alla fine, nessuno risponde di nulla, tantomeno della sicurezza. Servono regole più chiare e nette rispetto a quelle inserite in un Regolamento dei Beni Comuni che, peraltro, non piace neanche ai comitati stessi.

Lo dicevo ieri con Fassino e lo ribadisco oggi con questa Amministrazione: sono da sempre contrario a un percorso di gestione dei beni comuni affidato a cittadini organizzati in sedicenti comitati.
L’incendio di questa mattina lo dimostra: un’organizzazione di questo tipo è una favola, un’utopia (o, se si preferisce, un incubo) perché alla fine nessuno risponde di nulla, tantomeno della sicurezza.
Serve invece un vincolo giuridico forte per chi gestisce spazi e beni di questo tipo. Inutile chiedere a chi toccasse la responsabilità della messa in sicurezza di quanto andato in fumo alla Cavallerizza. Mi chiedo invece chi pagherà i danni. Servono regole più chiare rispetto a quelle inserite in un Regolamento di Beni Comuni che, peraltro, non piace neanche ai comitati che l’hanno richiesto.
Non bastò un incendio a far cambiare idea all’Amministrazione Fassino. Chissà se basterà un incendio a far cambiare idea a questa Giunta: sono ben poco ottimista.

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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