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Farsa RoboTò, nessun vantaggio per Torino

Oltre alla riqualificazione (temporanea) di due Arcate, nessuna vera ricaduta positiva per la nostra città dopo la sperimentazione, nell’estate 2018 ai Murazzi, del bar robotico. L’Assessore Schellino ci mette la faccia, Appendino la nasconde, l’ex Assessore Pisano è ormai a Roma. Milano ringrazia.
Tanto rumore per nulla, dove il “tanto rumore” sono le roboanti e vuote parole spese dalla Giunta in questi mesi e il “nulla” è il vantaggio netto per Torino. Ho portato in Sala Rossa, con un’interpellanza, il tema di RoboTò, il bar robotizzato. Ha dovuto rispondere in Aula l’Assessore Schellino, mentre la Sindaca Appendino si è ben guardata dal metterci la faccia e mentre la ex Assessore Pisano “si gode” il Ministero a Roma.
Il senso della vicenda è presto riassunto: abbiamo a mio giudizio “stiracchiato” il Regolamento per che cosa…? Solo per garantire una risistemazione di due delle Arcate dei Murazzi.
Perché a questo, alla fine, si è ridotto il beneficio per la città di tutto questo balletto. Con la beffa finale che tutti ormai conosciamo: a Milano e non a Torino ha aperto, lo scorso luglio, il primo bar robotico d’Italia, di fronte al Duomo.
Questo è l’ennesimo schiaffo della Giunta a questa città. Non ho neanche voluto chiedere un approfondimento in Commissione: mi pare infatti che i fatti parlino meglio di ogni ulteriore discussione.
Questo episodio rimarrà tra le pagine più nere di questi tre anni di Amministrazione Cinque Stelle.

RoboTò