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Ex-Moi, un’altra bolletta salatissima della Smat: che cosa aspettiamo per fare qualcosa?

Altri 26mila euro di bolletta per l’acqua al complesso residenziale occupato: adesso il debito è di quasi 70mila euro, senza contare il costo della corrente elettrica, del riscaldamento e i danni a strutture e servizi.

Altri 26.640, 63 euro di acqua per l’ex-Moi: migliaia di litri sprecati per le falle nelle tubature, per gli impianti danneggiati, per l’irrigazione di un orto coltivato nel giardino, per un totale di quasi 70mila euro. E’ questo il conto che SMAT presenta al condominio, senza sapere se e quando verrà mai saldato, chiedendo al contempo un incontro alla Città per verificare le azioni da intraprendere. Come hanno avuto modo di verificare la IV Commissione e la Commissione Controllo di Gestione, durante il recente sopralluogo, la situazione peggiora di giorno in giorno: i danni sono ormai molto ingenti, i costi dei servizi, non solo acqua, ma presumibilmente anche energia elettrica e riscaldamento, aumentano a vista d’occhio, così come i rischi di incidenti per le strutture di sicurezza, impunemente rimosse o danneggiate, e i timori degli altri residenti: non possiamo trascurare il fatto che nello stesso complesso ha sede una residenza universitaria.
Fino ad ora, nessun intervento da parte della Città, proprietaria dell’immobile tramite il Fondo Città di Torino: il Comune permette che il suo patrimonio sia danneggiato, distrutto, occupato, che vengano creati debiti nei confronti delle aziende che forniscono servizi, proprio mentre chiede a cittadini onesti che hanno risparmiato una vita per investire nella casa, di pagare IMU, TARES e quant’altro. Una situazione assurda, inaccettabile: la Giunta prenda provvedimenti, per tutelare i cittadini che vivono nell’ex-Moi, gli studenti e la Città, alla quale, temiamo, toccherà pagare i debiti dell’immobilismo della Giunta.
Altro che residenza virtuale alle persone senza fissa dimora proposta dalla Giunta: qui la residenza è reale e tangibile, per ora in strutture della Città, spero proprio non a spese dei torinesi.