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Cittadinanza onoraria a Paul Rusesabagina, il protagonista della storia di hotel Rwanda che salvò 1268 persone nella faida tra Hutu e Tutsi

Il Consiglio Comunale vota all’unanimità la mia mozione per la concessione della Cittadinanza onoraria al protagonista della storia raccontata anche dal film “Hotel Rwanda”: nel 1994, durante la guerra civile in Ruanda, salvò la vita a 1268 tra Tutsi e Hutu moderati ospitandoli nell’albergo di cui era direttore. A gennaio la cerimonia, quando Rusesabagina sarà a Torino per tenere una lezione durante la Winter School.

Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità (34 voti a favore su 34 presenti) la mozione che ho presentato, insieme ad altri Consiglieri, per la concessione della cittadinanza onoraria a Paul Rusesabagina che durante la guerra civile in Rwanda, nel 1994, salvò la vita a 1268 tra Tutsi e Hutu moderati, ospitandoli nel proprio albergo, l’Hotel des Milles Collines a Kigali, e trattando la loro salvezza con le autorità Hutu, finché non giunse la tanto attesa conclusione di un conflitto che causò oltre un milione di morti.
Per la sua straordinaria impresa, Rusesabagina fu insignito della Medaglia Presidenziale per la Libertà, massima onorificenza civile americana, dal Presidente USA George W. Bush. La sua storia fu raccontata nel film “Hotel Rwanda” con Don Cheadle, insignito di due premi Oscar, tre Golden Globe e un David di Donatello.
La cittadinanza sarà conferita, probabilmente, con una cerimonia in Sala Rossa che si terrà alla fine di gennaio, quando Rusesabagina sarà a Torino per tenere una lezione nell’ambito della Winter School – www.winterchool.it, la scuola di formazione dedicata a tutti coloro che vogliono ottenere gli strumenti per costruire un giudizio critico sulla realtà, giunta ormai alla sua settima edizione.
La cittadinanza onoraria a Paul Rusesabagina è un atto importante perché la storia di Hotel Rwanda è un esempio per tutti, in particolare per i giovani, di quanto l’impegno e la dedizione possano ottenere anche in momenti tragici e violenti. Si tratta di una scelta che si innesta perfettamente nella grande tradizione di Torino come città in grado di riconoscere e premiare l’impegno civile, le grandi azioni che hanno cambiato la storia e i personaggi che le hanno compiute, da Lech Walesa a Nelson Mandela.