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Chioschi edicole, la “norma del 49%” non basta

Senza la possibilità di cambiare la destinazione d’uso, il numero di chiusure da parte di edicolanti (e di fiorai), e dunque di manufatti abbandonati, aumenterà: evenienza disastrosa non solo per i titolari delle attività, ma per la stessa Città di Torino.

Qualche dato, dal significato inequivocabile: nell’anno 2016 il numero di edicole presenti e attive in città era 430; nell’anno corrente risultano attive 343 edicole (100 delle quale sono chioschi su suolo pubblico); risulta che negli ultimi 3 anni abbiano cessato l’attività 87 edicole (24 delle quali chioschi).

Di fronte a una tale crisi, la “norma del 49%” (che permette di vendere prodotti non editoriali su meno della metà della superficie) è assolutamente insufficiente. In caso di interruzione della propria attività, edicolanti e fiorai sono al momento chiamati a smantellare a proprie spese i manufatti. Ma spesso questo non è economicamente sostenibile: dunque spesso ci ritroviamo i manufatti abbandonati.

Ho portato il tema in Sala Rossa con un’interpellanza. Ma la risposta della Giunta si può riassumere così: “Non possiamo farci nulla”.

Non mi basta. Trovare il modo di permettere ai titolari delle attività di cambiare destinazione d’uso (senz’altro pagando una quota più alta per il suolopubblico) è necessario. Il Comune in questo modo eviterà che si formino ricettacoli di degrado sul territorio, specialmente in periferia, e manterrà attivi dei punti di presidio in tante zone della nostra città.

Ho chiesto di poter approfondire ulteriormente il tema in una prossima Commissione.

Chioschi edicole

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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