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Caucino, parole offensive: si scusi e Cirio intervenga

Se le donne senza figli non possono parlare di affido, allora la Chiesa non può esprimersi in tema di famiglia? A che titolo, seguendo la stessa assurda logica, la stessa Assessora potrebbe parlare di case popolari senza viverci? Il Presidente Cirio intervenga al più presto affinché la Regione non si copra ulteriormente di ridicolo. 

L’Assessora Caucino si rende protagonista di un’uscita assurda, affermando che le donne senza figli non possono esprimersi sul tema affido e in merito alla legge “Allontanamento zero”. Affermazioni gravissime, espressione della sua completa inadeguatezza a rivestire il suo ruolo. Parole offensive da tutti i punti di vista: per le donne in generale, per chi vorrebbe avere figli, ma non può averne per innumerevoli motivi.
Seguendo l’imbarazzante sillogismo dell’Assessora, dovremmo dedurne che la Chiesa non può parlare di famiglia, dal momento che sacerdoti e suore non hanno figli, né di matrimonio, poiché il clero non si sposa. Assurdo.
A che titolo l’Assessora Caucino pensa di gestire la sua delega alla Casa, parlando di Case Popolari senza vivere, immagino, in un appartamento ATC? Perché parla di povertà e di politiche sociali non essendo né in condizioni di indigenza né destinataria di attenzione dei servizi sociali? E potrei continuare ancora.
Mi aspetto che il Presidente Cirio intervenga quanto prima in prima persona. La Regione Piemonte non può permettersi di coprirsi ulteriormente di ridicolo.

Allontanamento zero, Caucino, Regione Piemonte