“Parcheggi? Non sono la soluzione ottimale”: ecco come i Cinque Stelle giustificano il loro biennale immobilismo sul tema. Vorrà dire che presenterò, da ora in avanti, un’interpellanza al mese fino alla risoluzione di questo problema.
Insieme ad alcuni cittadini e all’amico e Capogruppo dei Moderati in Circoscrizione 2 Giuseppe Genco ai giardini Boccioni di via Gaidano per un sopralluogo. Sporcizia e rifiuti si accumulano tra i cespugli quasi all’angolo con via Guido Reni, rendendo di fatto non fruibile questo spicchio dell’area verde e attirando insetti e zanzare. Da risolvere anche il problema della pavimentazione in terra battuta attorno all’area giochi: le piogge hanno portato via molto del materiale creando scalini taglienti e decisamente pericolosi alla base dei giochi stessi. Da segnalare anche una generale carenza del giardino in termini di accessibilità per le persone con disabilità motoria. Chiederò all’Amministrazione di intervenire presentando al più presto un’interpellanza sul tema in Consiglio Comunale.
Poche, confuse e comunque non chiaramente esplicitate le idee della Giunta, che si dimostra sempre più inadeguata di fronte a questo problema. Non cambiano le condizioni oggettive: mi chiedo perché, allora, dovrebbero rientrare le diverse criticità connesse allo svolgimento del suk. Il mercato di libero scambio rispetta le ultime circolari ministeriali? Lo chiederò all’Amministrazione con una mia prossima interpellanza.
Nessuna possibilità (e nessun incentivo) per chi utilizza per lavoro un mezzo diesel fino a Euro 3: non si circola e per molti lavoratori in proprio i danni saranno incalcolabili. Funzioni religiose (di tutte le confessioni), funerali e sacramenti sono a rischio: respinta la mia richiesta di consentire la circolazione ai religiosi. Gravi le responsabilità di Comune, Città Metropolitana e Regione (che si rimpallano la responsabilità): la Giunta Cinque Stelle fa appello al protocollo interregionale del Bacino Padano e al Tavolo di Coordinamento della Città Metropolitana per limitare la mobilità.
Non è un titolo ad effetto, ma la realtà dei fatti: ai torinesi che abitano in stabili con spazi interni adeguati alla collocazione dei cassonetti non è consentito posizionare gli stessi in strada; pagare qualcuno che si occupi di spostarli in concomitanza con i passaggi di Amiat diventa, nella maggior parte dei casi, una necessità. La Città di Torino intende porre rimedio a questa situazione?