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Tempo di Covid: bomba a orologeria pronta a esplodere se si interrompe la continuità di cura

Anche le patologie con cure e visite catalogate come “differibili” o “non urgenti” rischiano, se trascurate in questa fase di seconda ondata, di aggravarsi, con un costo umano, organizzativo e anche economico dalle proporzioni non prevedibili. Appena discussa, sul tema, una mia interrogazione in Consiglio Regionale del Piemonte. La mia preoccupazione resta alta, anche perché cominciano a segnalarsi i primi casi di gravi conseguenze. Ecco alcuni esempi relativi all’ipoacusia, all’odontoiatria e alle reazioni allergiche.

Saranno anche visite e cure “differibili” o “non urgenti”, ma trascurare certe patologie e condizioni è fonte di gravi conseguenze. Alcuni esempi tra gli altri: persone in attesa di protesi dentaria con bonifica del cavo orale ed estrazioni dentarie già effettuate che ora, senza denti e senza protesi, sono a rischio denutrizione; ipoacusici gravi che ora soffrono di un isolamento acustico che complica i rapporti familiari, sociali e professionali, senza contare il rischio di insorgenza di deficit cognitivi; pazienti allergici in attesa di terapia vaccinica (già programmata) che non può essere perfezionata (e l’asma non trattata aumenta il rischio Covid-19); casi di orticaria cronica trattata con anticorpi monoclonali soggetti a piano terapeutico e dunque non prescrivibili.

Sono solo quattro esempi tra i tanti possibili. Resta, anche dopo aver discusso in Consiglio Regionale una nuova interpellanza sul tema della continuità di cure ed esami in tempi di seconda ondata Covid-19, una forte preoccupazione per tante categorie di pazienti (tra gli altri: reumatologici, sclerodermici o rari). 

Per tutti questi cittadini piemontesi c’è il rischio di un aggravamento della propria condizione, proprio per il fatto di non essere stati visitati o curati per settimane. Più pazienti avremo lasciato indietro, più alto sarà il rischio che si verifichino situazioni drammatiche, che oltre tutto porteranno con sé pesanti conseguenze in termini di aumenti dei costi per la nostra Sanità e di ulteriore incremento delle liste d’attesa. 

Una vera e propria bomba a orologeria è pronta a esplodere. Quali sono le misure che si intendono adottare per evitare la cancellazione delle visite considerate meno urgenti? Il gran numero di figure professionali dirottate sul Covid-19 non è senza conseguenze e il prezzo finiscono per pagarlo coloro che avrebbero necessità di non interrompere le cure.
Lo stesso Assessore Icardi ha riconosciuto, poco fa a verbale, l’importanza della continuità di cura, anche in una fase di emergenza, e la necessità di attuare provvedimenti di riorientamento dei servizi sanitari. Mi auguro che ciò avvenga in tempi brevi.

Solidarietà ai giornalisti di Stampa e Repubblica

Chi attacca la libertà di informazione attacca la democrazia: in via Lugaro è andato in scena un atto di intimidazione disgustoso.

Gesto grave e bruttissimo segnale, come sempre quando a essere attaccati sono i mezzi di informazione. Chi attacca le sedi dei giornali attacca la democrazia nel suo complesso e si oppone a una concezione di società nella quale l’informazione è un diritto. La mia condanna nei confronti del gesto intimidatorio nei confronti delle redazioni di Stampa e Repubblica è totale, così come totale è la mia solidarietà ai giornalisti e ai dipendenti delle due sedi. La difesa della libertà di informazione è compito di tutti noi: un compito che diventa ancora più urgente dopo fatti come quello di questa mattina in via Lugaro a Torino.

Conseguenze psichiatriche da Covid-19: un dramma nel dramma

Uno studio della Oxford University (Mississippi) rivela: dopo la diagnosi, disturbi psichiatrici per un paziente su cinque. Le tremende ripercussioni economiche della crisi su ampie fette di popolazione rischiano di peggiorare la situazione. Che risposte intende dare a questo proposito la Giunta Regionale? Che cosa si intende fare, inoltre, per tutelare anche dal punto di vista psicologico il nostro personale medico e sanitario, da mesi sottoposto a uno stress senza precedenti? Presto sul tema una mia interpellanza a Palazzo Lascaris.

Il 20% delle persone alle quali è diagnosticato il Covid-19 presenta disturbi psichiatrici dopo la diagnosi: è il preoccupante risultato che emerge da un’indagine condotta dal Dipartimento di Psichiatria della Oxford University (Mississippi, USA). Le terrificanti conseguenze economiche della crisi epidemiologica rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione: penso a commercianti e imprenditori, ai lavoratori che hanno perso il lavoro, a ristoratori e baristi e, in generale, a tutti i nostri concittadini che hanno vissuto sulla propria pelle queste conseguenze. Che cosa intende fare, sul tema, la Regione Piemonte? Al momento, mi pare che si stia muovendo piuttosto in direzione contraria all’esigenza di potenziare la capacità di risposta della nostra Sanità, vedi i dubbi sul futuro dei Servizi Psichiatrici al Mauriziano di Torino. Il report dell’ateneo statunitense fa emergere dati in preoccupante continuità con quanto già appurato dall’Ospedale San Raffaele di Milano lo scorso agosto: il 56% delle persone guarite dal Covid-19 ha manifestato disturbi quali disturbo post traumatico da stress, depressione o sintomatologia ossessivo-compulsiva, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia. Il nostro personale medico e sanitario ha a sua volta bisogno di essere tutelato, dopo mesi di sforzo senza precedenti, dal punto di vista psicologico. Di fronte a tutto questo, come intende rispondere la Regione Piemonte? Non si è ancora vista alcuna risposta. Tornerò a sollecitare la Giunta in Consiglio Regionale e presenterò al più presto un’interpellanza sul tema.

Le ATP Finals diventino volano di sviluppo per Torino e siano il segnale che qui si può investire con successo

Ospitare questo grande evento è di per sé un bel risultato, ma perché il successo sia completo occorre che il Comitato lavori per “agganciare” all’evento sportivo appuntamenti e congressi: il mondo torni a guardare alla nostra città come a un punto di riferimento e a un contesto nel quale creare sviluppo e lavoro.

Ospitare le ATP Finals è, lo ribadisco, un grande risultato per Torino. Mi auguro, a questo punto, che il Comitato, lungi dal trasformarsi nell’ennesimo salotto buono del quale non sentiamo il bisogno, possa annoverare al proprio interno le migliori intelligenze cittadine e lavori affinché le ATP Finals diventino “l’amo” per “agganciare” tanti altri eventi e congressi internazionali: tecnologia e medicina, intelligenza artificiale e manifattura, innovazione e farmaceutica. Facciamo passare il messaggio che il nostro è un territorio nel quale è possibile investire con successo, creando sviluppo e lavoro. Abbiamo di fronte a noi cinque anni sotto i riflettori: lavoriamo per portare a Torino altri appuntamenti, da calendarizzare subito prima o subito dopo l’evento tennistico, per trasformare la città in un punto di riferimento e un polo di attrazione.Trasformiamo il risultato – ottimo, ma di per sé non decisivo – di essere diventati la sede delle ATP Finals per fare in modo che il mondo torni a guardare a Torino come punto di riferimento. Se sapremo fare questo avremo ottenuto una vittoria totale. 

Niente Nonni Vigile? Chiediamo una mano ai percettori del RdC

Poco fa in Consiglio la mia proposta alla Giunta (secondo la quale ripristinare i Nonni Vigile è tecnicamente difficile): per garantire la sicurezza dei bimbi che entrano ed escono da scuola possiamo fare affidamento sui tantissimi torinesi che percepiscono il pieno reddito di cittadinanza. Sarebbe una misura utile e una giusta forma di restituzione. Sul tema specifico della Scuola Lessona: la “zona car-free” serve al più presto, a prescindere dall’emergenza pandemica.

Se ripristinare i Nonni Vigile proprio non si può (certe volte, tuttavia, volere è potere…), la soluzione potrebbe essere chiedere una mano ai tanti torinesi che percepiscono la piena cifra del Reddito di Cittadinanza: questa la mia proposta alla Giunta per assicurare, per esempio, l’ingresso e l’uscita da scuola in piena sicurezza per i bambini torinesi. Ho dato questo suggerimento alla Giunta poco fa, discutendo in Consiglio la mia interpellanza sull’urgenza di intervenire per rendere “car-free” il tratto di corso Regio Parco di fronte alla Scuola Lessona nelle fasce orarie di entrata e di uscita degli studenti.

La Giunta afferma che non vi siano le condizioni normative, al momento, per reintrodurre la figura del Nonno Vigile: abbiamo tuttavia, a Torino e provincia, quasi 40mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza, molti dei quali residenti nel capoluogo. Perché non affidare a loro il compito? Questo dato colloca la nostra città ai piani alti di questa classifica a livello nazionale. I 37.367 percettori rappresentano un incremento del 17,62% rispetto al dato del 2019. 

Spero davvero che l’Amministrazione voglia accogliere la mia proposta. Resto convinto che, a fronte delle cifre non irrilevanti di un Reddito di Cittadinanza pienamente percepito e, in molto casi, integrato con altre forme di sostengo, forme e misure di restituzione da parte del cittadino beneficiato ci possano e ci debbano essere. I Nonni Vigile hanno dato in passato una grande mano, dimostrandosi utilissimi.

Quanto al tema specifico dell’interpellanza, continuo a pensare che un intervento per limitare il traffico di fronte alla Scuola Lessona nelle fasce orarie di entrata e di uscita dall’istituto sia necessario, non solo per questi mesi di emergenza con gli ingressi scaglionati, ma per il futuro. Un anno fa la Giunta affermava di voler effettuare, in questo senso, una sperimentazione: quando si farà? Introdurre un divieto di accesso e transito (“zona car-free”) su corso Regio Parco tra corso Verona e corso Palermo tra le ore 8.00 e le ore 9.00 e tra le ore 16.00 e le ore 17.00 garantirebbe maggiore sicurezza per gli alunni.

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

#AppendinoDoveSei

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