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Introduzione del Difensore Civico nazionale, approvato il mio Ordine del Giorno

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha appena approvato il mio atto all’unanimità: soddisfazione al termine della Legislatura.

Si chiude con una bella soddisfazione quella che sarà probabilmente l’ultima seduta della legislatura: il Consiglio Regionale ha appena approvato all’unanimità il mio Ordine del Giorno che impegna la Giunta Cirio ad attivarsi nelle sedi competenti affinché sia finalmente istituita in Italia la figura del Difensore Civico nazionale. Nella gran parte dei Paesi dell’Unione Europea sono vigenti leggi statali sulla difesa civica e la figura del Difensore Civico nazionale è già realtà. L’Unione Europea dispone a sua volta di un proprio istituto, il Mediatore Europeo, eletto dal Parlamento di Strasburgo. In Italia la difesa civica è presente in modo non omogeneo, con larghi vuoti specialmente al sud, e dunque la tutela non giurisdizionale non è garantita a tutti i cittadini. A oggi l’Italia non ha ancora istituito il Difensore Civico nazionale, figura che garantirebbe la certezza di potersi avvalere di un servizio di tutela esercitabile nei confronti di tutte le amministrazioni pubbliche a tutti i cittadini italiani, superando quelle limitazioni nelle quali finora sono incorsi i difensori civici regionali. Il diritto del cittadino alla buona amministrazione e la tutela dei suoi interessi legittimi sono garantiti dalla difesa civica, che opera con azioni di mediazione, conciliazione e persuasione senza costi, senza formalismi burocratici e in tempi ragionevoli.

Prevenzione e massima sensibilizzazione per arginare il fenomeno dei farmaci assunti come droghe

Appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema: bene che la Giunta si sia definita consapevole dell’urgenza e della gravità del problema, terremo alta l’attenzione sull’efficacia delle contromisure in atto. L’allarme riguarda soprattutto l’abuso di medicinali antiepilettici-anticonvulsivanti tra i giovani e i giovanissimi.

Esprimo soddisfazione per la risposta appena ricevuta al mio Question Time sul tema delle misure di contrasto del crescente fenomeno dei farmaci assunti come droga; bene anche che la Giunta abbia definito urgente e grave questa sempre più diffusa tendenza, individuando nella sua prevenzione e nella sensibilizzazione sui suoi effetti le contromisure per arginarla. Ci auguriamo che il progetto regionale “Neutravel”, le attività del CAPS (Centro regionale di Attività di Promozione della Salute) e il Piano di Prevenzione Regionale – iniziative citate dalla Giunta in risposta al mio interrogativo – confermino la loro efficacia e verificheremo, come Moderati, l’andamento di questa tendenza nelle prossime settimane. Decisiva soprattutto in questa fase è anche l’attività di verifica della prescrizione medica da parte del farmacista e l’attività di sorveglianza e controllo da parte della rete regionale di farmaco-vigilanza.

Il progetto “Neutravel” prevede l’analisi dei principi attivi di farmaci e sostanze psicotrope. Presso il CAPS sarà presto attiva una sezione specificamente dedicata alla prevenzione sui rischi dell’uso dei farmaci. Il progetto “Unplugged”, del quale il Piemonte è capofila, del Piano di Prevenzione Regionale è finalizzato alla sensibilizzazione degli adolescenti sulle conseguenze dell’uso di tabacco, alcol e sostanze.

I farmaci antiepilettici-anticonvulsivanti possono causare dipendenza, gravi sintomi di astinenza e rischi di overdose. Si sono già segnalati anche in Piemonte sequestri di farmaci di queste tipologie, un aumento dei casi di uso improprio di questi medicinali e falsificazioni di ricette: una situazione allarmante, dal momento che l’assunzione concomitante di alcol e farmaci può avere effetti gravi e talvolta gravissimi. L’allerta circa l’abitudine di assumere, associati ad alcolici, farmaci quali il pregabalin e il clonazepam, acquistati attraverso canali non ufficiali e utilizzati quali stupefacenti, si è alzata ulteriormente nelle ultime settimane.

Rendere strutturale il 2 per mille a favore delle Associazioni culturali: lo chiedo con un Ordine del Giorno

Il mio atto è stato appena inserito nell’ordine dei lavori del Consiglio Regionale: questa misura può fare la differenza nel sostegno economico a favore di tante realtà del territorio e dunque della varietà e della ricchezza dell’offerta culturale del Piemonte, grazie a un modello di sussidiarietà che permette al singolo cittadino di scegliere la destinazione di una parte delle imposte.

Introdurre nuovamente e rendere strutturale la misura del riparto del 2 per mille: con un Ordine del Giorno appena inserito tra i temi da trattare in Consiglio Regionale, chiedo al Consiglio di impegnare la Giunta a interloquire con il Governo per il raggiungimento di questo risultato. Ritengo infatti fondamentale poter contare in maniera stabile su una misura di provata efficacia a favore delle Associazioni culturali, che spesso faticano a realizzare le proprie attività a causa delle sempre più scarse risorse messe a disposizione dai Comuni e dagli Enti locali. Sarebbe in questo modo garantita una fondamentale e stabile fonte di introiti per il mondo delle Associazioni e in particolare per le realtà più piccole e meno strutturate. La misura del riparto del 2 per mille dell’IRPEF è stata disciplinata per la prima volta nel 2016 e, dopo alcuni anni di assenza, è stata nuovamente introdotta nel 2021. Il 2 per mille è un ulteriore strumento di sussidiarietà fiscale da affiancare all’8 per mille (destinato alle confessioni religiose e allo Stato, introdotto nel 1985), al 5 per mille (alle organizzazioni non profit e alla ricerca, introdotto nel 2006) e al 2 per mille (ai partiti politici, introdotto nel 2014). La cultura è, come riconosciuto dalla stessa Legge Regionale, un valore essenziale e uno strumento fondamentale di crescita umana, di libera espressione, mezzo di promozione ed educazione sociale, di comunicazione, di insostituibile valore sociale e formativo, in particolare per le giovani generazioni, e un fattore di sviluppo economico e sociale.

Farmaci usati come droghe, è allarme

Il fenomeno riguarda soprattutto gli antiepilettici – quali pregabalin e clonazepam – combinati con alcolici. Domani il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere come la Giunta intenda contrastare questa tendenza.

L’abitudine di assumere, associati ad alcolici, farmaci quali il pregabalin e il clonazepam, acquistati attraverso canali non ufficiali e utilizzati quali stupefacenti, si sta diffondendo in maniera preoccupante, soprattutto tra i giovani. I farmaci antiepilettici-anticonvulsivanti possono causare dipendenza, gravi sintomi di astinenza e rischi di overdose. Si sono già segnalati anche in Piemonte sequestri di farmaci di queste tipologie, un aumento dei casi di uso improprio di questi medicinali e falsificazioni di ricette: una situazione allarmante, dal momento che l’assunzione concomitante di alcol e farmaci può avere effetti gravi e talvolta gravissimi. Chiederò dunque domani alla Giunta, con un Question Time già presentato, quali misure stia prevedendo o intenda prevedere per il contrasto della tendenza in atto.

Sport: un diritto da riconoscere a tutti, a prescindere dalla condizione socioeconomica

Con un Ordine del Giorno appena inserito nell’ordine dei lavori del Consiglio Regionale, chiedo l’introduzione anche in Piemonte di voucher per l’accesso gratuito all’attività sportiva dei bambini e dei ragazzi tra i 6 e i 15 anni. Regioni come la Campania hanno già varato misure analoghe e il Piemonte può seguire la stessa strada nel contrasto alla povertà sportiva.

L’accesso all’attività sportiva dovrebbe essere un diritto per tutti e garantirlo non è soltanto doveroso, ma vantaggioso, dal momento che la diffusione della pratica sportiva tra i giovani corrisponde a un maggior tasso di salute e benessere nella stessa cittadinanza. Se approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte, il mio Ordine del Giorno impegnerà la Giunta a introdurre un sistema di Voucher per permettere ai minori di famiglie a fascia di reddito medio-bassa e di età compresa tra i 6 e 15 anni di praticare attività motoria e sportiva a livello dilettantistico. La misura è pensata a sostegno dei redditi delle famiglie e dell’inclusione sociale ed è volta a contrastare gli effetti negativi della perdurante crisi economica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, a livello mondiale, 4 adolescenti su 5 non pratichino sufficiente attività fisica o sportiva. Da un recente (2023) rapporto di OMS e OCSE emerge che, con un aumento dell’attività fisica ai livelli minimi raccomandati nell’UE (150 min a settimana), si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, inclusi 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 3,5 milioni di casi di depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e più di 400.000 casi di tumori diversi. La stessa Costituzione riconosce “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. La Regione Campania ha già introdotto, con risultati incoraggianti, un’agevolazione fino a 400 euro per i minori di famiglie a reddito medio-basso desiderosi di praticare attività sportiva dilettantistica. Il Piemonte può seguire la stessa strada, permettendo a sempre più persone di partecipare a corsi, attività e campionati sportivi organizzati da Associazioni e Società sportive dilettantistiche, quale occasione di crescita personale.