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INTERPELLANZA – TOBIKE PER MOLTI MA NON PER TUTTI: L’ASSESSORATO ALLE BICI COSA FA?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        ToBike è il servizio di bike sharing, nato a Torino nel 2010, destinato a quanti desiderano vivere la città su due ruote, spostandosi in modo veloce, autonomo e sostenibile;

–        abbonandosi al servizio è possibile prelevare la bicicletta in una delle stazioni presenti in città e depositarla in un’altra, purché con parcheggi liberi, tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24;

–        il bike sharing rappresenta una modalità di spostamento urbano molto conveniente sia in termini di tempo sia in termini economici e che permette di evitare il traffico e i problemi di parcheggio;

RILEVATO CHE

–        molti abbonati al servizio lamentano la frequente mancanza di biciclette presso alcune stazioni;

–        è altrettanto frequente trovare biciclette e stazioni rese inservibili e inutilizzabili a causa di atti vandalici;

–        sul sito internet di ToBike sono indicate le stazioni presenti e quelle in cantiere (circa venti);

–        la Giunta ha recentemente annunciato agli organi di informazione di avere istituito un “assessorato alle bici”;

CONSIDERATO CHE

–        l’attuale Amministrazione ha indicato nel “Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021” (mecc. 2016 03358/002 Allegato 1), tra gli obiettivi in tema di trasporti e mobilità, l’intenzione di dare “priorità ai sistemi di trasporto collettivo e alla mobilità dolce”, di “favorire i sistemi di mobilità a basso inquinamento”, di “favorire lo sharing dei mezzi di trasporto” (pagina 13), nonché “estensione del servizio di bike sharing, raccogliendo le indicazioni dei cittadini nelle circoscrizioni e tramite la Consulta della mobilità ciclabile” (pagina 16);

–        in Torino nord non risultano attualmente presenti stazioni di ToBike oltre corso Novara e anche quelle in cantiere (indicate in azzurro sul sito di ToBike) non superano tale direttrice, lasciando completamente scoperti e non serviti Barriera di Milano, Barca, Bertolla, Regio Parco, Borgo Vittoria, Rebaudengo, Falchera e Villaretto;

–        in Torino ovest non risultano attualmente presenti stazioni di ToBike oltre corso Svizzera, lasciando completamente scoperti e non serviti Madonna di Campagna, Lucento, Vallette, Parella, Pozzo Strada, Santa Rita (una stazione in cantiere in piazza Santa Rita) e Mirafiori Nord;

–        in Torino sud non sono attualmente presenti stazioni oltre via Passo Buole e sul sito di ToBike ne sono indicate due in cantiere (una in corso Traiano e una in via Vigliani) lasciando non servita buona parte di Mirafiori Sud;

–        in Torino est non sono attualmente presenti stazioni in corso Moncalieri a sud di corso Vittorio Emanuele II (una in cantiere in piazza Zara);

–        nel corso della campagna elettorale per le elezioni comunali 2016 l’attuale Amministrazione ha spesso fatto riferimento alla necessità di porre attenzione alle esigenze dei quartieri periferici parlando di città policentrica;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)      quante bici siano messe a disposizione degli abbonati al servizio di ToBike e quante invece siano utilizzate come bici sostitutive in caso di rottura, furto o comunque inutilizzabilità delle prime;

2)      quante bici del nuovo modello “antivandalo” (presentazione ufficiale in Comune a ottobre 2016) siano attualmente in uso;

3)      se l’Amministrazione abbia dati in merito alle zone della Città in cui accadono con maggiore frequenza fenomeni di vandalismo ai danni delle bici e delle stazioni;

4)      se l’Amministrazione abbia dati in merito alla customer satisfaction degli abbonati a ToBike in riferimento al servizio erogato dal numero verde;

5)      se sia intenzione dell’Amministrazione e del nuovo “assessorato alle bici” estendere il servizio ToBike a tutti i quartieri della Città attualmente non serviti e nei quali non sono nemmeno in cantiere installazioni di nuove stazioni;

6)      in caso di risposta affermativa al punto precedente, con quali tempistiche l’Amministrazione intenda coinvolgere nel servizio ToBike anche i quartieri periferici.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – SALONE DELL’AUTO E PERIFERIE, PROMESSE NON MANTENUTE

 

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        quella che si è appena conclusa (7-11 giugno 2017) è la terza edizione del Salone dell’Auto;

–        questa rassegna, visitabile tramite biglietto elettronico gratuito, è stata ospitata per la propria parte più consistente tra i viali del Parco del Valentino ed al Parco Dora;

–        la manifestazione ha fatto registrare circa 700.000 ingressi;

–        al Parco del Valentino esponevano i propri veicoli oltre 40 Case automobilistiche in altrettanti stand;

–        dai tempi della campagna elettorale, l’attuale Amministrazione non perde occasione di affermare la propria volontà di coinvolgere le periferie in occasione dei grandi eventi cittadini, con happening, raduni e manifestazioni ospitate dai quartieri meno centrali della città;

–        si era parlato per esempio, lo scorso autunno, della proposta di organizzare, in occasione del Salone dell’Auto, un’esposizione di veicoli d’epoca in piazza Montale (Le Vallette), con coinvolgimento della cittadinanza e dei commercianti;

–        l’elenco completo degli eventi del Salone dell’Auto è disponibile nella sezione “Eventi” del sito web ParcoValentino.com;

RILEVATO CHE

–        dei trenta eventi del programma del Salone dell’Auto ben ventiquattro hanno avuto luogo non nei quartieri centrali della Torino;

–        solo sei sono stati ospitati a Lingotto Fiere, presso la Fabbrica delle E in corso Trapani, al Parco Dora, a Caselle ed a Stupinigi;

CONSIDERATO CHE

–        risulta davvero difficile, programma del Salone dell’Auto alla mano, considerare mantenuta la promessa di “portare gli eventi nelle periferie” in occasione del Salone dell’Auto;

–        se si escludono due eventi organizzati al Parco Dora (raduno “Turin Street Abarth” e “USA Cars Meeting”), si può dire che nessuno degli eventi del Salone dell’Auto si sia tenuto, in senso stretto, in una delle periferie cittadine;

INTERPELLA

 

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)      per quali ragioni il Salone dell’Auto di Torino abbia visto, nel proprio calendario, così pochi eventi fuori dai quartieri centrali della città;

2)      per quale ragione non si sia dato seguito alla condivisibile proposta di organizzare un raduno di auto d’epoca in zona Vallette;

3)      se sia intenzione dell’Amministrazione incrementare davvero il numero di eventi nei quartieri non centrali della città in occasione di prossime manifestazioni.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – L’ACCESSIBILITÀ DEI CITTADINI CON DISABILITÀ SENSORIALI AI MEZZI DI GTT NON PUÒ ESSERE UN OPTIONAL MA DEVE ESSERE UN SERVIZIO ORDINARIO, GARANTITO E REALMENTE FUNZIONANTE

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        il Gruppo Torinese Trasporti S.p.A. (di seguito GTT) fa capo a FCT Holding S.r.l., società finanziaria controllata dal Comune di Torino;

–        GTT fornisce servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano, gestisce due linee ferroviarie, il sistema automatizzato della metropolitana e una gamma di proposte integrata da attività complementari, tra cui la gestione di parcheggi a pagamento (in superficie ed in struttura) e di servizi turistici;

–        tra i servizi forniti da GTT ci sono, stando a quanto indicato sul sito internet della società, i servizi destinati alla mobilità delle persone con disabilità;

RILEVATO CHE

–        lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni provenienti da cittadini con disabilità sensoriali i quali manifestavano l’inadeguatezza dei mezzi GTT alle loro esigenze o comunque il mancato funzionamento degli strumenti di comunicazione audiovisiva di annuncio fermata, linea e direzione;

–        il non funzionamento di un servizio è perfettamente equiparabile alla mancanza del servizio stesso;

CONSIDERATO CHE

–        a pagina 13 del “Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021” (mecc. 2017 03358/002 – allegato 1) la Giunta e la maggioranza hanno indicato, tra gli altri, l’obiettivo di “salvaguardare il diritto alla mobilità delle persone con disabilità” e più avanti, a pagina 15 tra gli interventi a medio termine, la “piena fruibilità del servizio di trasporto pubblico alle persone con disabilità: accessibilità alle fermate e ai veicoli, strumenti adeguati e affidabili per segnalazioni e informazioni ai non vedenti e non udenti”;

–        essere in grado di realizzare in concreto un programma elettorale è un elemento di trasparenza e di rispetto nei confronti dei cittadini, a maggior ragione di quelli con disabilità, che un’Amministrazione responsabile dovrebbe essere capace di garantire;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)      quanti mezzi del trasporto pubblico gestito da GTT siano dotati del sistema audiovisivo di annuncio fermata ed in quanti sia realmente funzionante;

2)      quante fermate a terra siano dotate del sistema audiovisivo di annuncio linea e direzione ed in quante fermate sia realmente funzionante;

3)      se l’Amministrazione abbia programmato un piano di intervento finalizzato al ripristino e/o all’installazione dei servizi audiovisivi per non vedenti e non udenti, sia a terra sia sui vettori, attualmente non funzionanti o assenti;

4)      quanti mezzi di GTT siano dotati di impianto di aria condizionata ed in quanti esso sia funzionante.

F.to Silvio Magliano

INTERPELLANZA – CAR SHARING “IO GUIDO”: L’AMMINISTRAZIONE NON HA SALVATO IL SERVIZIO MA MANTIENTE LE STAZIONI DI SOSTA TOGLIENDO PARCHEGGI AI CITTADINI

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        il car sharing è un servizio che permette di utilizzare un’auto su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio, pagando in ragione dell’utilizzo fatto;

–        questo servizio viene spesso utilizzato all’interno di politiche di mobilità sostenibile al fine di disincentivare l’utilizzo dell’auto privata senza rinunciare alle proprie esigenze di mobilità;

–        tipicamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite aziende che gestiscono una flotta di auto che vengono parcheggiate dagli utenti all’interno di aree prestabilite e appositamente demarcate;

–        gli utenti iscritti al servizio prenotano l’auto più vicina (via web o via app), la utilizzano e  terminano il noleggio parcheggiando il veicolo all’interno dell’area di utilizzo stabilita dal gestore;

–        il costo per utente solitamente comprende le quote a consumo relative ai singoli periodi di utilizzo, mentre il gestore del servizio si prende carico di tutte le incombenze e le spese relative alla gestione dell’auto (assicurazione, manutenzione, carburante, tasse);

RILEVATO  CHE

–        la città di Torino è stata tra i pionieri a livello nazionale nel settore del car sharing;

–        il servizio di noleggio auto Car City Club “Io Guido” nacque nel 2002 anche grazie ai contributi pubblici ed era controllato da GTT S.p.A.;

–        complice l’arrivo sul mercato torinese di aziende private, il servizio di noleggio auto di matrice pubblica ha recentemente conosciuto un periodo di forte crisi fino a giungere all’interruzione del servizio dal 1 aprile 2017 e alla messa in liquidazione della società;

CONSIDERATO CHE

–        il Car City Club “Io Guido” poteva contare su più di 70 stazioni di sosta in città e 125 auto;

–        nonostante l’interruzione del servizio, dallo scorso mese di aprile permangono sul territorio cittadino le stazioni di sosta con relativa segnaletica sia verticale sia orizzontale;

–        in alcune stazioni di sosta la segnaletica verticale è stata parzialmente coperta ma resta evidente il segnale di divieto di fermata con rimozione forzata;

–        se un cittadino dovesse parcheggiare la propria auto privata nelle stazioni di sosta riservate a “Io Guido” incorrerebbe nelle sanzioni rilevate dai competenti organi di controllo;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia allo studio un rinnovato impegno (tramite GTT S.p.A.) nel settore della mobilità sostenibile (come indicato a pagina 13 “favorire lo sharing dei mezzi di trasporto” del “Programma di governo per la Città di Torino 2016-2021” – mecc. 2016 03358/002 – Allegato 1) oppure se l’Amministrazione ritenga di disimpegnarsi definitivamente lasciando che il mercato sia gestito unicamente da operatori privati;
  2. in caso di risposta affermativa al quesito di cui al punto precedente, si chiede di specificare con quali tempistiche e modalità l’Amministrazione intenda realizzare concretamente quanto scritto nel proprio programma di governo;
  3. se, nelle more di un futuro ed eventuale nuovo impulso da parte dell’Amministrazione al servizio di car sharing, sia in previsione l’eliminazione definitiva delle più di 70 stazioni (mediante cancellazione della segnaletica orizzontale e rimozione della segnaletica verticale) restituendo ai cittadini la possibilità di parcheggiare i propri veicoli senza incorrere in sanzioni.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – CAMPO NOMADI “LE ROSE”: ONESTÀ, ONESTÀ, ONESTÀ!

 

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        il campo nomadi “Le Rose” si trova a Torino in via Silvestro Lega, quartiere Rebaudengo, nel territorio della Circoscrizione 6;

–        è la più vecchia area di sosta, nata in maniera spontanea più di cinquanta anni fa, anche se regolarizzata ed autorizzata solo nel 1991 ed è abitata da Sinti piemontesi;

–        oltre che alla disponibilità di posti, l’ammissione alle aree di sosta è subordinata al rilascio di un’autorizzazione al capofamiglia ed al possesso di documento d’identità personale e permesso di soggiorno per tutti i membri del nucleo familiare (articolo 5 Regolamento n. 290);

–        la finalità dei campi nomadi è ospitare i nomadi o comunque le famiglie di origine nomade per periodi provvisori;

RILEVATO CHE

–        il campo nomadi “Le Rose” è ormai un luogo caratterizzato dalla stabile permanenza degli occupanti;

–        è sempre più frequente la costruzione di insediamenti abitativi in cemento o comunque in muratura che sostituiscono definitivamente le soluzioni abitative provvisorie (roulotte, camper, eccetera);

–        attualmente risultano in costruzione, o comunque recentemente costruite e solo da ultimare, nuove case;

–        risulta inascoltato a causa dell’inerzia dell’Amministrazione quanto segnalato dallo scrivente con interpellanza presentata in data 8 giugno 2015 (mecc. 2015 02475/002);

CONSIDERATO CHE

–        ormai la definizione di “nomadi” è sempre più inadeguata, o valida solo per descrivere una realtà virtuale, in evidente contrasto con quella fattuale;

–        a più riprese, durante la recente campagna elettorale, l’attuale Amministrazione aveva espresso l’impegno di operare a favore delle cosiddette periferie e per la legalità;

–        nel capitolo 10 (“I giovani, le politiche di integrazione e le pari opportunità”) del Programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale il 28 luglio 2016 (mecc. 2016 03358/002), nel paragrafo con titolo “Le politiche di integrazione” è espressamente indicata l’intenzione di Giunta e maggioranza di procedere al “rinnovo della partecipazione al tavolo di lavoro interassessorato di facilitazione nei rapporti fra Associazioni, Prefettura e portatori di bisogni e interessi sul tema Rom, Sinti e camminatori” (pagina 45);

–        nel capitolo 11 (“La Polizia Municipale e la sicurezza”) dello stesso documento di cui al capoverso precedente nel paragrafo con titolo “Nomadi” è espressamente indicato “Il superamento dei campi nomadi come luogo di emarginazione sociale, politica di costante monitoraggio effettuato dal Nucleo Nomadi della Polizia Municipale per conoscere le dinamiche sociali presenti nelle varie aree in cui i nomadi sono ubicati. Programma di integrazione tramite il coinvolgimento e la scolarizzazione. Repressione per i soggetti colpevoli di condotte criminose” (pagina 48);

–        da troppo tempo i residenti del quartiere Rebaudengo si aspettano un intervento da parte della Civica Amministrazione per la soluzione del problema descritto;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza della situazione;
  2. se le unità immobiliari presenti nel campo nomadi “Le Rose” presentino profili di regolarità rispetto alle Norme tecniche per le costruzioni (ex Lege n. 1086 del 5 novembre 1971, Legge n. 64 del 2 febbraio 1974 e s.m.i.);
  3. se nelle banche dati della Città vi sia una regolare documentazione catastale di tali insediamenti abitativi;
  4. a quanto ammonti il flusso di cassa in entrata (cash inflow) per la Città generato dai contributi per oneri di urbanizzazione riferiti alle abitazioni presenti nel campo “Le Rose”;
  5. quali siano gli importi incassati dalla Città in riferimento alla tassazione IUC (TARI, TASI, IMU) per l’anno 2016 e l’anno in corso per le abitazioni di cui al punto precedente;
  6. se e quali progetti abbia intenzione di mettere in atto la Giunta per garantire la sicurezza e il rispetto della legalità nel campo nomadi “Le Rose” ed aree limitrofe.

F.to Silvio Magliano