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QUESTION TIME – Aumentiamo anche sui bus turistici la capienza massima consentita dei passeggeri

Premesso che:

  • ai sensi del Dpcm del 2 marzo 2021, nelle zone bianche è prevista la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla ad eccezione del distanziamento e dell’obbligo di mascherina;
  • dallo scorso lunedì 14 giugno c’è stato il passaggio della Regione Piemonte in “zona bianca”, reso possibile dal miglioramento dei dati relativi ai contagiati da Covid-19 e dalla crescente copertura vaccinale della popolazione.

Constatato che:

  • grazie a tale passaggio, dallo scorso lunedì 14 giugno il trasporto pubblico è tornato a viaggiare all’80% della sua capacità;
  • la capienza massima consentita per autobus, tram, metro e treni è salita dal 50% all’80%.

Rilevato che:

  • i bus turistici sono al momento ancora esclusi dalla nuova misura;
  • durante l’epidemia l’attività dei bus turistici è stata ferma per lungo tempo e ciò ha causato ingenti perdite al settore;
  • è fondamentale aumentare la capienza massima dei passeggeri anche sui bus turistici, essendo il periodo estivo il momento di maggior operatività del settore.

Considerato che:

  • la situazione pandemica è in continuo miglioramento ed è pertanto stata disposta la generale riapertura di tutte le attività;
  • pare opportuno fare chiarezza relativamente alla capienza massima dei passeggeri consentita attualmente sui bus turistici;
INTERROGA

Il Presidente della Giunta

L’Assessore

per sapere se la Giunta Regionale abbia intenzione, come già previsto per il trasporto pubblico, di estendere la capienza massima dei passeggeri consentita anche sui bus turistici, al fine di favorire gli spostamenti e la ripresa di un settore da tempo in crisi.

INTERPELLANZA – Nuove ciclovie e mancato coinvolgimento dei cittadini: il metodo 5 Stelle colpisce ancora! Il caso dell’asse via Gorizia – via Tolmino

PREMESSO CHE

– come indicato nel documento “Decreto ciclovie urbane – Ampliamento rete ciclabile Parte B – Progetto fattibilità tecnico economica (dicembre 2020) – Relazione tecnico illustrativa” : “Con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 12/08/2020, pubblicato in G.U. il 10/10/2020, sono stati assegnati ai comuni 137.244.458 euro (di cui 51.444.458 euro per l’anno 2020 e 85.800.000 euro per l’anno 2021) destinati a interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina, quali l’ampliamento della rete ciclabile e la realizzazione di corsie ciclabili, da effettuarsi in coerenza con i relativi aspetti urbani degli strumenti di programmazione regionale, con i Piani urbani per la mobilità sostenibile (PUMS) e con i Piani urbani della mobilità ciclistica (Biciplan), adottati, per far fronte all’elevato incremento della medesima mobilità a seguito delle misure adottate per limitare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Per la città di Torino sono stati assegnati 4.941.527,44 euro con i quali ci si propone di sviluppare interventi per completare e ampliare la rete ciclabile esistente, oltre a destinare una quota considerevole alla manutenzione delle piste esistenti. La Città ha sviluppato un piano preliminare nell’ambito della revisione del Biciplan (in corso di studio), in cui sono stati individuati tre livelli di intervento: (1) uno relativo alle manutenzioni e ai piccoli completamenti, (2) uno relativo al proseguimento dei controviali 20/h e (3) uno, oggetto di questo appalto, che riguarda assi ciclabili di nuova realizzazione sia interni alla città, sia di connessione con i limitrofi Comuni della Città Metropolitana. È indirizzo dell’Amministrazione – a conferma degli obiettivi del Decreto stesso – sviluppare in questa fase una rete ciclabile per la pendolarità, ovvero funzionale agli spostamenti sistematici realizzati per motivi di lavoro o studio. Per questa ragione il progetto prevede prioritariamente percorsi ciclabili su strada affiancati ai marciapiedi con la definizione di banchine di protezione nei punti di conflitto con i principali incroci attraversati. L’obiettivo è costruire una rete di collegamenti tra la città e i comuni limitrofi grazie ad alcuni assi principali di penetrazione, in modo tale da incentivare il ricorso alla bicicletta quale valida alternativa all’automobile, nel principio di promozione della mobilità attiva per gli spostamenti quotidiani per lavoro e/o studio. Il processo di individuazione dei collegamenti ciclabili ha visto il confronto tra la Città e diversi altri soggetti: da Città Metropolitana alle Circoscrizioni, ponendo attenzione anche alle richieste provenienti dal territorio.”;

RILEVATO CHE

– nel medesimo documento sopra citato si riferisce che: “All’interno della città in questa prima fase si intende dare priorità al collegamento da piazza Marmolada a corso Bramante che rappresenta in parte un tratto della Circolare 2 prevista dal Biciplan (2013). Questo tratto di pista consente di connettere l’asse appena realizzato su corso Racconigi con i controviali 20 Km/h di corso Bramante.”;

– “Altro percorso affrontato è quello da via Gorizia a via Tolmino: oltre ad essere stato sollecitato dai numerosi istituti scolastici presenti lungo l’asse per avere un percorso sicuro e connesso per i propri studenti, rappresenta un’importante dorsale di collegamento al quartiere Santa Rita.”;

CONSIDERATO CHE

– con riferimento all’Asse Gorizia (via Gorizia e via Tolmino), il progetto prevede di ridurre la carreggiata ad una sola corsia per senso di marcia (dalle attuali due corsie) con l’obiettivo di completare le connessioni dei tracciati ciclabili esistenti, individuando il tracciato di connessione tra piazza Marmolada e corso Bramante oltre ad un asse lungo via Gorizia-via Tolmino;

EVIDENZIATO CHE

– nel testo del documento (sopra richiamato) si fa preciso riferimento al fatto che “Il processo di individuazione dei collegamenti ciclabili ha visto il confronto tra la Città e diversi altri soggetti: da Città Metropolitana alle Circoscrizioni, ponendo attenzione anche alle richieste provenienti dal territorio.”;

– con riferimento al progetto della ciclovia di via Tolmino-via Gorizia, l’ente amministrativo elettivo e pertanto più rappresentativo del territorio, cioè la Circoscrizione II (Santa Rita, Mirafiori nord, Mirafiori sud), ha formalmente espresso parere negativo, pur ritenendo importante implementare la rete ciclabile cittadina, per i seguenti motivi: 1) Gli interventi proposti, oltre a non aver avuto un percorso di cooprogettazione/condivisione con la Circoscrizione, avranno delle ricadute negative dal punto di vista della viabilità (soprattutto sull’asse di via Gorizia) nonché per ció che riguarda la riduzione significativa di parcheggi stante l’attuale limitata disponibilità di parcheggi rispetto alle reali esigenze vista l’elevata densità di popolazione residente. Nel solo tratto di via Gorizia, tra corso Orbassano e corso Cosenza, stante la nuova progettazione, i parcheggi a lisca di pesce attualmente su entrambi i lati della carreggiata, sarebbero sostituiti da parcheggi paralleli al marciapiede ed al senso di marcia, con una perdita di circa 122 posti auto; 2) Il restringimento della carreggiata di via Gorizia, volto alla realizzazione della parte ciclabile, creerebbe notevoli disagi alle linee del trasporto pubblico che vi transitano in quanto gli stessi mezzi bloccherebbero il transito veicolare durante le operazioni di salita e discesa degli utenti in fermata; 3) L’eliminazione di numerosi posti auto sulla via Romolo Gessi (circa 18-20), unito allo spostamento dello stallo disabili e carico/scarico ivi presenti creerebbe ulteriori e notevoli disagi sia ai residenti che al titolare del contrassegno ad personam ed alle attività commerciali che fruiscono dello spazio di carico/scarico;

INTERPELLA

Il  Sindaco e  l’Assessore  competente per  sapere:

  1. quale sia il parere formalmente espresso dalla Circoscrizione II e se esso sia conosciuto dall’Amministrazione centrale;
  2. se e in quali modi l’Amministrazione terrà conto del parere della Circoscrizione;
  3. in quali sedi formali i cittadini residenti nel quartiere di Santa Rita siano stati convocati dall’Amministrazione Appendino al fine dell’illustrazione del progetto (ciclovia Asse Gorizia), per poter proporre soluzioni condivise e quando essi siano chiamati ad esprimersi in merito al progetto del tracciato della nuova ciclovia;
  4. se l’Amministrazione abbia svolto indagini conoscitive circa età media e situazioni familiari e lavorative dei cittadini residenti a Santa Rita e pertanto sia giunta alla conclusione che, per carichi di età, di lavoro e di famiglia, possano essere quotidianamente e in larga parte utilizzati bici e monopattini al posto delle auto;
  5. se l’Amministrazione preveda incentivi per l’acquisto di bici e monopattini a favore dei cittadini residenti nel quartiere Santa Rita;
  6. se l’Amministrazione intenda acquistare le vetture dei cittadini residenti nel quartiere Santa Rita che non potranno di fatto essere più da loro utilizzate;
  7. se l’Amministrazione, d’ora innanzi, intenda svolgere incontri con i cittadini residenti nel quartiere Santa Rita al fine di ascoltare le loro opinioni e considerazioni, rinviando ad una fase successiva la prosecuzione della progettazione della ciclovia via Gorizia-Tolmino.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Basilica di Superga: auspicando l’interesse dell’Amministrazione per evitare la chiusura di un luogo ricco di significato religioso, culturale, affettivo (e turistico!) per la città

PREMESSO CHE

– come riferito nel sito della Basilica di Superga, nel 1706 la città di Torino “viene invasa dall’esercito Franco-Spagnolo di Luigi XIV e le milizie piemontesi, insieme alle truppe alleate austriache, si trovano in difficoltà. Il Duca Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio di Savoia- Soisson, che guidano l’esercito locale, salgono sul colle di Superga per osservare dall’alto il campo di battaglia. In una piccola chiesa sul colle, davanti alla Statua della Madonna delle Grazie, il Duca fa un voto: se avesse vinto, avrebbe fatto costruire in quello stesso posto una grande chiesa in onore della Vergine. Dopo una dura battaglia l’esercito nemico viene sconfitto e la città liberata. Vittorio Amedeo II fa fede al suo impegno, affidando la costruzione del Santuario all’architetto di Corte, Filippo Juvarra. Per realizzare il complesso sarà demolita la chiesa preesistente e abbassato il colle di quaranta metri.”;

– nel 1717 fu posata la prima pietra del Santuario, la Basilica è dedicata alla Madonna delle Grazie, la cui statua lignea è conservata nella Cappella del Voto (Statua in legno della Madonna delle Grazie del Seicento, la stessa a cui si rivolse Vittorio Amedeo II per vincere la battaglia);

– la costruzione della Basilica si deve a Filippo Juvarra, architetto messinese di Casa Savoia;

– il complesso è alto 75 metri, lungo 51 e si trova a 672 metri sul livello del mare;

– il suo interno è arricchito da sei cappelle e da quattro altari, oltre l’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara, di particolare interesse sono le numerose tele d’altare e la cupola, ispirata alle opere romane di Francesco Borromini;

– il culto della Basilica di Superga è gestito dall’Ordine dei Servi di Maria, che risiede all’interno del convento;

RILEVATO CHE

– secondo quanto di conoscenza dello scrivente, lo Stato (attraverso Agenzia del Demanio) ha il controllo patrimoniale della Basilica, l’Ordine dei Servi di Maria ne gestisce il culto e la ditta “Artis Opera” si occupa dei servizi di biglietteria, biblioteca, museo e bar;

– in base a quanto appreso da ricorrenti notizie di stampa, pare che dal prossimo luglio (o al più tardi dal mese di agosto) i Servi di Maria lasceranno la Basilica e pertanto essa non sarà più accessibile né per le visite alla Cupola e alla Cripta Reale né per la celebrazione delle funzioni religiose;

– notizie di segno simile hanno riguardato il disimpegno della ditta “Artis Opera” in relazione ai servizi prestati;

CONSIDERATO CHE

– pur riconoscendo il carattere di laicità dell’Amministrazione comunale, non va dimenticato il valore religioso, simbolico, culturale, affettivo che la Basilica ha per la popolazione torinese (e non solo);

– percorrendo tale ragionamento e in considerazione della propria sfera di competenze, parrebbe auspicabile che l’Amministrazione si adoperasse al fine di scongiurare l’imminente chiusura della Basilica;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano gli aggiornamenti in merito alla vicenda oggetto del presente atto che l’Amministrazione intenda riferire al Consiglio Comunale e, dunque, all’intera cittadinanza;
  2. quale sia il ruolo già svolto dall’Amministrazione in merito;
  3. se sia intenzione dell’Amministrazione di farsi parte diligente al fine di preservare e tutelare un bene storico, religioso, culturale, affettivo (e anche turistico) quale la Basilica di Superga, convocando un tavolo con tutte le parti interessate al fine di individuare soluzioni positive per la città.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – I cittadini residenti in via Brenta da anni chiedono all’Amministrazione il metano…e gli arriva una tendopoli!

PREMESSO CHE

– al fine di porre all’attenzione di questa Amministrazione la questione del mancato allacciamento alla rete del gas per i cittadini residenti in via Brenta lo scrivente ha presentato alcuni atti consiliari sia nel 2016 (mecc. 2016 04963 del 3 novembre 2016) sia nel 2018 (mecc. 2018 06600 dell’11 dicembre 2018) sia nel 2020 (mecc. 2020 01648 del 23 luglio 2020);

RILEVATO CHE

– la risposta all’interpellanza del 23 luglio 2020 venne fornita nel mese di settembre dall’Assessore Iaria ed era del seguente tenore: “Con riferimento all’interpellanza in oggetto si comunica che la procedura di evidenza pubblica per I’affidamento della gara per la fornitura del gas si è chiusa con la ricezione di un’unica domanda, proveniente da Italgas spa. La commissione, che ai sensi di legge è composta da esperti esterni, è stata nominata ed è in corso, nell’attuale fase, l’esame della documentazione di finalizzata all’aggiudicazione. Tempi e modalità di interventi connessi all’implementazione della rete dipenderanno ovviamente dall’esito della procedura e potranno essere richiesti all’eventuale aggiudicatario al momento della chiusura della procedura di aggiudicazione per la via Brenta così come per tutte le altre aree critiche del territorio comunale, come da simili e precedenti interpellanze portate all’ attenzione del Consiglio.”;

– secondo quanto di conoscenza dello scrivente, ad oggi, i cittadini residenti in via Brenta non hanno ancora ricevuto l’allacciamento alla rete del metano;

CONSIDERATO CHE

– lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini preoccupati, aventi ad oggetto la situazione dell’area in via Brenta e via Sospello adiacente al Parco Sempione che presenta una situazione preoccupante di degrado e sicurezza cittadina dovuta alla presenza di circa trenta occupanti da circa un anno dell’area verde pubblica accanto a quella dedicata ai cani e al continuo spaccio di sostanze stupefacenti nella suddetta zona.

– sono in corso i lavori di costruzione del nuovo capolinea Flixbus nei pressi della stazione Rebaudengo mentre le case situate in via Brenta attendono ancora l’allacciamento al gas metano;

– l’area versa in uno stato di sporcizia a causa delle tende e dei giacigli di fortuna in cui vivono gli occupanti del parco adiacente all’area cani, la quale è diventata quasi inaccessibile, soprattutto nelle ore serali, agli abitanti del quartiere, spesso minacciati e cacciati via dagli inquilini abusivi;

– la situazione è aggravata dall’attività di spaccio di stupefacenti svolta dagli occupanti; chi fa uso di sostanze stupefacenti, infatti, utilizza l’area cani come attraversamento pedonale per accedere alla zona del Parco Sempione dove stazionano gli spacciatori;

– nell’area cani vi sono ulteriori problematiche legate alla mancanza di un’illuminazione adeguata, cestini della spazzatura stracolmi ed alla mancata potatura del verde verticale, che contribuiscono a rendere il parco insicuro per la cittadinanza;

– la situazione abitativa degli occupanti è preoccupante, sia per il degrado e la criminalità che porta con sé sia per il momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in cui sono vietati gli assembramenti e le condizioni igienico-sanitarie dei singoli impattano quelle collettive; inoltre la tematica dell’urbanistica è stata centrale nel programma dell’attuale amministrazione, che nel 2016 aveva l’ambizione di rendere Torino “una città che abbia come priorità il benessere dei cittadini, attraverso il rispetto dei diritti di tutti, il diritto alla casa, alla salute, alla cultura, il rispetto dell’ambiente, la lotta all’inquinamento, lo sviluppo di opportunità economiche, la sicurezza”;

– la nuova legge regionale “Disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante” (LR n. 1-2021) che aggiorna la norma attualmente in vigore, vieta espressamente la forma del campeggio libero; in ogni caso la legge regionale del 1979 consentiva, ove non ci fossero posti in campeggio autorizzati, di mettere la tenda o il camper per un tempo non eccedente le 48 ore, mentre la situazione descritta persiste da molti mesi;

– è stato riscontrato un aumento dei furti nelle vie adiacenti e di comportamenti molesti nei confronti delle donne che attraversano l’area per recarsi presso la stazione Rebaudengo, rendendo la zona ulteriormente insicura ed in balia dei comportamenti degli occupanti;

– secondo quanto riferito da alcuni cittadini, pare che nell’area in oggetto vi sia una signora dedita al meretricio e pare inoltre che in ciò che residua del Parco Sempione vi siano più siringhe che fili d’erba;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza della situazione di degrado dell’area oggetto del presente atto e se e quando siano state svolte verifiche circa l’occupazione abusiva del parco;
  2. quale sia la soluzione individuata dall’Amministrazione, eventualmente di concerto con Prefettura e forze di polizia statali;
  3. quale sia il destino dell’area cani: se verrà mantenuta implementando servizi di pulizia, svuotamento cestini, illuminazione pubblica e potatura alberate oppure se sarà smantellata e sostituita con un’altra area in altro luogo del quartiere (se sì, dove);
  4. in considerazione di quanto annunciato dall’Assessore ai Trasporti nel corso del Consiglio Comunale del 24 febbraio 2020 (“si informa che l’attuale terminal bus ubicato in corso Vittorio Emanuele II sarà ricollocato presso la stazione Rebaudengo, sul Passante Ferroviario nella zona Nord della città e che entro il 2020 inizieranno i lavori per la sua realizzazione, con una durata prevista di circa 18 mesi.”), quale sia il progetto per il nuovo terminal bus, se la sua realizzazione comporti oneri per la Civica Amministrazione, quali i provvedimenti adottati dall’Amministrazione per destinare l’area in Circoscrizione V a tale finalità;
  5. quale sia il progetto per l’area della ex fabbrica degli aromi e se siano previste modifiche della viabilità;
  6. se l’area oggetto del presente atto, nel suo complesso, sia abbracciata da un complessivo progetto di riqualificazione e, se sì, quali siano le caratteristiche essenziali.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana previsto nel progetto AxTO: a quando la completa realizzazione ed entrata in funzione?

PREMESSO CHE

– come riportato nel testo della DGC del 23 agosto 2016 (mecc. n. 2016 03789, “BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGRRAMMA STRAORDINARIO DI INTERVENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA E LA SICUREZZA DELLE PERIFERIE DELLE CITTÀ METROPOLITANE E DI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA. DPCM 25/5/16. APPROVAZIONE DEL PROGETTO “AXTO – AZIONI PER LE PERIFERIE TORINESI” E PARTECIPAZIONE”), “Con Decreto 25 maggio 2016 del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 127 del 1° giugno 2016, è stato approvato il ‘Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane e di Comuni capoluogo di provincia’. Tale Bando definisce la procedura per la selezione di progetti che devono avere ad oggetto la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Ai fini del Bando, si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi. Gli interventi, da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo, possono riguardare una o più delle seguenti tipologie di azione: 1) progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano; 2) progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; 3) progetti rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; 4) progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano; 5) progetti per la mobilità sostenibile e adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.”;

– la Città di Torino e la Città Metropolitana di Torino avevano concordato di presentare due progetti separati e complementari;

– la Città di Torino partecipava al predetto Bando presentando il progetto denominato “AxTO – Azioni per le periferie torinesi” che prevedeva 44 azioni: si trattava di un intervento basato su azioni diffuse sul territorio che riguardavano la manutenzione di case, scuole, infrastrutture, verde e suolo, il sostegno diffuso all’insediamento di microimprese innovative, la produzione culturale e la progettualità sociale della comunità urbana;

– con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 2016 è stato ammesso al finanziamento, per l’intero importo richiesto, il progetto “AxTO – Azioni per le periferie torinesi” presentato dalla Città di Torino e approvato con deliberazione della Giunta Comunale del 23 agosto 2016 (mecc. 2016 03789/070), esecutiva dal 8 settembre 2016, costituito da 44 interventi. L’importo del contributo ammonta a € 17.990.966,00. In data 6 marzo 2017 è stata sottoscritta la Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città di Torino, approvata con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 17 marzo 2017. La Convenzione è stata registrata da parte della Corte dei Conti in data 4 maggio 2017;

– nel novero delle azioni ammesse a contributo (con € 500.000 di contributo statale, senza cofinanziamento della Città) rientra l’intervento 5.09 “Sistema di videosorveglianza integrata per motivi di sicurezza urbana” (nell’alveo dell’Asse 5 “Comunità e Partecipazione”);

– come indicato nel documento di presentazione: “gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una rete di VDS cittadina che copra i luoghi di aggregazione delle periferie, integrandosi con i sistemi VDS cittadini già esistenti, per tutelare i predetti luoghi da atti di aggressività contro soggetti deboli o soggetti terzi, posti in essere da singoli o da gruppi, vandalismi, comportamenti antisociali e fatti costituenti reato. Utilizzando sistemi e tecnologie di nuova generazione in grado anche di generare alert alle centrali operative delle forze dell’ordine, in presenza di cause predeterminate previste dai rispettivi algoritmi. Il sistema innovativo di VDS cittadina sarà in grado di essere “mobile” ovvero di poter essere spostato all’occorrenza da un luogo ad un altro, ‘coinvolgere ed integrare’ anche le telecamere dei privati che vogliano partecipare con i propri sistemi di videoripresa (negozi, condomini etc) ovvero di integrare i video trasmessi dai cittadini tramite device, in una logica di “sicurezza partecipata” all’interno di un unico “cloud pubblico” gestito dalla Città Procedure; procedura aperta ex art. 60 Dlgs 50/2016 – Modalità di realizzazione; fornitura e servizi, comprensivi di posa in opera, lavori accessori, e relativi servizi di manutenzione e garanzia post vendita. […] La possibilità di collegare la propria telecamera “privata” ad un servizio di “VDS pubblico” gestito dalla Città, all’interno di un progetto di “sicurezza partecipata” ovvero la possibilità di inviare dal proprio device foto o video di fatti che incidono sulla sicurezza al sistema integrato di VDS cittadino, riattiva un percorso sinergico cittadino/Città/istituzioni, che vede affermare un principio secondo cui la “sicurezza” è un insieme di azioni pubbliche e private, che vede nel processo di “collaborazione” tra privato e pubblico un nuovo modo di affrontare i problemi della comunità, non più quindi la contrapposizione tra il cittadino e le istituzioni, ma una collaborazione sinergica e “partecipata” in un clima di azioni condivise per la sicurezza di tutti.”;

RILEVATO CHE

– il nuovo sistema di videosorveglianza cittadina appare non solo necessario ma anche innovativo poiché mobile, ovvero in grado di poter essere spostato da un luogo ad un altro in base alle esigenze contingenti, coinvolgendo le telecamere dei privati – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – che vogliano partecipare con i propri sistemi di videosorveglianza all’interno della cornice del principio di “sicurezza partecipata”, in cui pubblico e privato coesistono e cooperano per raggiungere  finalità  comuni;

– i luoghi di installazione del nuovo sistema di videosorveglianza previsti dal progetto sono: piazza della Repubblica/via Cottolengo, piazza della Repubblica 4, piazza della Repubblica/via Priocca, Via De Sanctis 12, piazza Mattirolo, corso Cincinnato 115 (biblioteca), Parco Aurelio Peccei, giardini Madre Teresa di Calcutta, via Ormea 45, via Vado 2, via Roveda/via Anselmetti;

– ad oggi, il nuovo sistema di videosorveglianza risulta installato in corso Cincinnato 115, via Vado 2, Parco Aurelio Peccei e presso i giardini Madre Teresa di Calcutta;

CONSIDERATO CHE

– il percorso di coinvolgimento dei privati nel sistema di videosorveglianza cittadino, punto rimarchevole del progetto, prevede un iter di valutazioni (tecnologiche, sulle opportunità, sui luoghi e sulle tipologie tecniche delle telecamere) che sconta un ritardo non imputabile, a parere dello scrivente, unicamente alle fisiologiche conseguenze derivanti dalla situazione pandemica;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. entro quale limite temporale si preveda di completare l’installazione e la messa in funzione di tutti i punti di videosorveglianza contenuti nell’elenco previsto nel progetto approvato;
  2. se risulti svolta una concreta integrazione tra pubblico e privato nel sistema di videosorveglianza descritto nella logica della sinergia tra cittadini ed Istituzioni;
  3. secondo quali criteri, valutazioni e modalità siano stati individuati i luoghi in cui installare le postazioni delle videocamere di sorveglianza.

Silvio Magliano