Skip to main content

Cara Sindaca, neanche un po’ di imbarazzo? Appendino chieda scusa a Torino

Appendino risponde in Sala Rossa sul caso Pasquaretta ribadendo “Non sono responsabile”. Ma il dato politico è l’oggettivo danno per Torino (e i diciotto mesi di lenta agonia e dolorosa resa dei conti politica che ci aspettano).

Per la Sindaca “nessuna responsabilità personale“, come lei stessa ha più volte ripetuto in Aula. Ma credo che, sulla questione Pasquaretta, dovrebbe provare almeno una punta di imbarazzo. Lo staff del quale si è circondata è stato scelto personalmente da lei nei suoi singoli componenti, di fatto imposti ai Consiglieri.

La Sindaca dovrebbe chiedere scusa alla Città (e anche ai suoi Consiglieri) per questa sua gestione apicale.

La Sindaca sapeva? Quanto? O non sapeva del tutto? Qualsiasi risposta si dia a queste domande, è altrettanto grave. Il refrain “Non ho alcuna responsabilità” ripetuto in Aula stride clamorosamente con il dato politico, gravissimo, e il danno per la Città.

Abbiamo di fronte a noi diciotto mesi di lenta agonia, nell’assoluta assenza di un governo efficace della Città. Di fronte a questo scenario, la Sindaca è pronta a dare la colpa a chiunque. Uno vale uno? Solo se quell’uno non lo sceglie Appendino.