Cap10100: vediamoci chiaro
L’Associazione Orfeo avrebbe dovuto essere sfrattata perché morosa, invece prende contributi pubblici per progetti e servizi; il Comune compensa crediti e debiti, ma come si fa allora a realizzare i progetti e fornire servizi? La risposta dell’Assessore Curti in Sala Rossa lascia aperti molti interrogativi: come mai si danno contributi e si affidano servizi ad Associazioni morose? Chi controlla che i progetti e i servizi si possano realizzare con l’83,6% dei fondi in meno, compensati dal Comune per il debito? Come si gestiscono le Concessioni a Torino: dopo il caso della Piscina Pellerina nella Circoscrizione 4, un’altra concessione zavorra per la Città.
Cap10100,
centro
di
protagonismo
giovanile
della
Circoscrizione
8,
è
gestito
dall’Associazione
Teatrale
Orfeo
insieme
ad
altre
realtà
associative,
in
forza
di
una
convenzione
che
prevede
anche
il
pagamento
di
un
canone
annuale
di
euro
11.680,
versato
in
rate
trimestrali
anticipate
e
rivalutabile
annualmente
secondo
il
tasso
ISTAT,
per
l’utilizzo
dei
locali
comunali
di
corso
Moncalieri
18,
una
superficie
di
580
metri
quadrati.
A
tutto
febbraio
2013,
l’Associazione
avrebbe
dovuto
versare
5
rate
trimestrali
per
un
totale
di
14.665,70
euro,
più
199,07
euro
di
interessi
più
15,49
euro
di
spese
di
notifica:
a
fronte
di
un
debito
notevole,
risultano
versati
1.590,89
euro,
circa
il
10%.
Stando
al
capitolato
della
convenzione,
il
mancato
pagamento
di
due
rate
consecutive
prevede
la
risoluzione
del
contratto
e
la
decadenza
del
contratto;
a
garanzia
dei
pagamenti,
il
concessionario
ha
rilasciato
alla
Circoscrizione
un
fidejussione
del
valore
di
2.920,00
euro,
che
la
Circoscrizione
non
ha
mai
provveduto
a
incassare,
nonostante
il
forte
ritardo
nei
pagamenti.
A
marzo,
però,
la
Circoscrizione
chiede
al
Servizio
Politiche
Giovanili,
che
sta
erogando
pagamenti
per
un
progetto
(5.000,00
euro)
e
per
un
affidamento
diretto
(11.000,00
euro),
sempre
per
attività
culturali
da
svolgersi
nel
CAP10100,
di
stornare
i
pagamenti,
in
modo
da
compensare
il
credito:
azione
prontamente
eseguita.
Per
il
Comune
è
tutto
a
posto,
secondo
l’Assessore
Curti,
nella
risposta
alla
mia
interpellanza
di
questa
mattina,
al
limite,
la
questione
è
solo
una
problematica
interpretativa
sul
fatto
che
sia
possibile
o
meno
compensare
il
canone
con
i
pagamenti
per
prestazioni
di
servizi.
Normalmente,
i
centri
di
protagonismo
giovanile,
inoltre,
non
sono
soggetti
a
canone
di
concessione.
Per
quanto
mi
riguarda,
però,
la
realtà
era
morosa
di
13360,
36,
quindi
avrebbe
dovuto
essere
fuori
dai
locali
in
concessione,
senza
indugi
e
discussioni.
Mi
pare
strano
che
si
possa
compensare
un
canone
dovuto
con
un
contributo
e
una
prestazione
di
servizi,
ma
comunque
mi
chiedo
come
si
possa
realizzare
un
progetto
e
fornire
un
servizio
con
l’83,6%
in
meno
delle
risorse,
stornate
appunto
per
rifondere
il
canone
dovuto.
Vorrei
che
si
approfondisse
come
si
usa
lo
strumento
delle
concessioni,
soprattutto
in
una
Circoscrizione
dove
il
Presidente
fa
convenzioni
che
vanno
contro
i
nostri
regolamenti
e
che
poi
si
permette
di
dire,
in
una
nota
per
l’Assessore
al
Bilancio
su
un’altra
interpellanza,
che
il
Consiglio
Comunale
non
si
deve
ingerire
nel
modo
in
cui
la
Circoscrizione
gestisce
i
propri
fondi.
La
verità
è
che,
non
avendo
pagato
il
canone,
l’Associazione
avrebbe
dovuto
essere
estromessa
dai
locali
e
che
i
regolamenti
del
Comune
non
possono
essere
elusi
o
ignorati
né
dalle
concessioni,
né
dalle
Associazioni,
né
tantomeno
da
Presidenti
di
Circoscrizioni
che
si
comportano
come
podestà
del
territorio.
Dopo
il
caso
della
Piscina
Pellerina,
per
la
quale
tra
concessioni
e
fidejussioni
la
Città
non
sa
più
che
pesci
pigliare
per
limitare
i
danni,
un
altro
caso
di
concessione
zavorra
per
le
casse
comunali,
per
carità,
di
portata
decisamente
inferiore,
solo
che,
viste
le
premesse,
potrebbe
non
essere
l’unico.