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Blocco auto: artigiani, commercianti e ministri di ogni culto pagano dazio per l’ottusità Cinque Stelle

Nessuna possibilità (e nessun incentivo) per chi utilizza per lavoro un mezzo diesel fino a Euro 3: non si circola e per molti lavoratori in proprio i danni saranno incalcolabili. Funzioni religiose (di tutte le confessioni), funerali e sacramenti sono a rischio: respinta la mia richiesta di consentire la circolazione ai religiosi. Gravi le responsabilità di Comune, Città Metropolitana e Regione (che si rimpallano la responsabilità): la Giunta Cinque Stelle fa appello al protocollo interregionale del Bacino Padano e al Tavolo di Coordinamento della Città Metropolitana per limitare la mobilità.

La scure ideologica Cinque Stelle si abbatte questa volta su commercianti e ministri di culto (con una cospicua “collaborazione” da parte della Regione Piemonte e della Città Metropolitana, chiamate in causa in uno stucchevole rimpallo di responsabilità).

Il blocco degli Euro 3 diesel è un ulteriore macigno sulle spalle di commercianti e artigiani. Chi ha un’attività e non ha avuto la possibilità economica di rinnovare il proprio parco mezzi sarà costretto a scegliere: “Sarà per me un danno peggiore rinunciare a fare le consegne o rischiare la multa?”. Per tante attività, tutto ciò si tradurrà in un danno economicamente pesantissimo.

Il respingimento della mia richiesta di esentare dal blocco i ministri di tutte le confessioni è, d’altra parte, una palese limitazione della libertà di culto. Salteranno diverse messe nei comuni più isolati e saranno a rischio funerali e sacramenti. Per non consentire di circolare a poche centinaia di auto, ci saranno anziani e malati che si vedranno negato, per esempio, il conforto dell’estrema unzione. Il discorso vale per tutte le religioni: con una mano promuoviamo, per esempio, “Moschee Aperte”, con l’altra impediamo agli imam di muoversi, se non con in bici o con modernissime auto di ultima generazione?

Non abbiamo creato alcun incentivo per il cambio dei mezzi obsoleti. Stiamo costringendo tanti professionisti a perdere molto lavoro e di conseguenza fatturato. Il tutto è molto grave.  Evidentemente, per questa Giunta lavorare per la qualità dell’aria che respireranno i nostri figli e per il diritto di tutti a muoversi e lavorare sono obiettivi che si escludono reciprocamente.

La mia preoccupazione è grande. È così che cerchiamo di superare la crisi economica? Sarebbe utile perlomeno studiare politiche di incentivo per l’acquisto di mezzi a metano, GPL o ibridi.