fbpx

Autore: Redazione sito

Decreto Rilancio, Governo cieco

L’Esecutivo si conferma incapace di aprire gli occhi sull’importanza di famiglie e Paritarie, per le quali restano le briciole.

Ma quale “Rilancio”. Famiglie e Scuole Paritarie restano ferme al palo, quasi del tutto dimenticate da un Governo che si dimostra ancora una volta incapace di capirne l’importanza e il ruolo. Quasi non rappresentassero – le prime – il primo ambito di welfare del nostro Paese e quasi non fossero – le seconde – fondamentali per tenere in piedi l’intero sistema scolastico nazionale. 

Ci aspettavamo, solo per citare alcune misure, l’assegno straordinario per figlio, il congedo parentale al 75% e politiche coraggiose di conciliazione lavoro-famiglia. Nulla di tutto questo: non ci sarà alcun assegno straordinario, il congedo parentale resta fermo al 50%, carichi familiari e figli a carico restano parametri ignorati.

Anche per le Paritarie restano le briciole: per ora 80 milioni in tutto per Nidi e Scuole per l’Infanzia, nessun intervento specifico per il segmento Elementari-Superiori, nessun segnale per le famiglie che hanno sostenuto il costo delle rette anche in questi mesi di chiusura delle scuole. 

Temiamo una moria di Scuole Paritarie, realtà senza le quali l’intero sistema pubblico di istruzione non sarebbe più in grado di reggersi. Ci resta la conferma che questo non è un Paese per famiglie.

Onorevole Giacomo Portas – Leader dei Moderati, Deputato.
Silvio Magliano – Capogruppo dei Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris.

I commercianti chiamano, la Regione risponda

Flash mob di questa mattina in piazza Castello a Torino: mia solidarietà nei confronti dei manifestanti, piena condivisione delle loro richieste, mio impegno in Consiglio Regionale a loro sostegno.

Se muore il commercio, muore il Piemonte. Sostengo la battaglia delle Associazioni presenti questa mattina in piazza Castello: il flash mob, al quale hanno aderito quasi sessanta Associazioni di Via, non è stato un momento di protesta, ma di proposta. Condivido le richieste dei manifestanti: più forza a Finpiemonte in relazione al rilascio delle garanzie bancarie, inclusione nel bonus per tutte le categorie del commercio, nessuna nuova autorizzazione di nuovi centri commerciali per i prossimi mesi. Molto positiva la vittoria già portata a casa dalle Associazioni di Via, che saranno rappresentate ai tavoli regionali. Vigilerò e mi assicurerò che questo avvenga davvero. Chissà quante attività ritroveremo aperte dopo questa crisi: ho presentato in Consiglio Regionale emendamenti perché almeno alcune chiusure siano evitate e affinché ricevano sostegno anche quelle attività che hanno perso le proprie commesse a causa della cancellazione di matrimoni e cresime (commercio di fiori e piante, commercio di gioielleria e argenteria, attività di riprese fotografiche) e della cancellazione di eventi sportivi (segmento delle medaglie e delle coppe), ma anche per il commercio di mobili per la casa, di strumenti musicali e di spartiti. La mia principale critica alla Giunta Cirio è, da questo punto di vista, la totale mancanza di criteri oggettivi, che ha provocato discriminazioni (aperture e chiusure arbitrarie all’interno dello stesso settore merceologico) e dimenticanze (che mi auguro frutto di un peraltro discutibile approccio ragionieristico e non di consapevoli scelte politiche).

L’attività cinofila riparta anche in Piemonte

Nessuna ragione per non riprendere un’attività individuale, all’aria aperta e a basso rischio. Altre Regioni come la Lombardia l’hanno già fatta ripartire. Una pronta ripresa è fondamentale per il benessere degli animali e delle persone.

Dopo due mesi di lockdown, la possibilità di ripartire per l’attività cinofila piemontese ancora non c’è. Quelli cinofili sono servizi fondamentali sia per gli animali sia per le persone che con loro vivono. Si tratta di attività a basso rischio (come da analisi e definizione del Politecnico di Torino), individuali, svolte all’aperto e praticabili nel completo rispetto delle norme di sicurezza prescritte per l’emergenza in corso. Nelle altre Regioni del Nord, Lombardia compresa, le attività cinofile sono ripartite, comprese le attività sportive, che fanno parte di questo comparto insieme con l’assistenza alle persone con disabilità e con l’attività di educazione e rieducazione comportamentale degli animali. Non c’è ragione per la quale la Cinofilia non debba ripartire anche nella nostra Regione. Ci sono casi, inoltre, nei quali ogni giorno di ritardo può portare conseguenze anche gravi. Mi farò portavoce in Consiglio Regionale di questa istanza.

Gli insegnanti di sostegno siano nominati per tempo rispetto all’avvio dell’anno scolastico

Più attenzione agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali: ho presentato un Ordine del Giorno in Comune e in Regione affinché sia garantita la nomina degli insegnanti di sostegno di pari passo con l’avvio del nuovo anno scolastico.

Scuole sospese per Covid-19: una situazione che, pur gravosa per tutti, colpisce ancora più duramente gli studenti con disabilità, gli studenti con bisogni educativi speciali e gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Ho presentato in Consiglio Comunale e in Consiglio Regionale un Ordine del Giorno affinché la nomina degli insegnanti di sostegno non slitti rispetto all’avvio dell’anno scolastico 2020-21 e di quelli successivi. Auspico che i colleghi Consiglieri in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris approvino i miei atti (e che lo facciano a larga maggioranza), affinché si possano avviare le necessarie interlocuzioni con il Ministero dell’Istruzione perché quest’ultimo intervenga sui nodi burocratici e semplifichi l’iter amministrativo fino al raggiungimento del risultato.
La ripresa della didattica in presenza, importante per tutti, è particolarmente urgente per qualcuno: tante famiglie del nostro territorio sanno per esempio che cosa significhi, per un figlio con disturbo dello spettro autistico, restare chiuso in casa per mesi, senza possibilità di contatto diretto con l’ambiente scolastico. 
Oggi abbiamo una ragione e un’occasione in più per risolvere finalmente l’annosa questione del differimento tra avvio dell’anno scolastico e nomina degli insegnanti di sostegno: non sprechiamola.

Bonus della Regione Piemonte: criteri confusi e ratio lobbistica

Interi comparti esclusi, nessuna diversificazione ragionata all’interno dei singoli settori beneficiati; solo grazie alle Opposizioni in Consiglio i tempi saranno celeri. Ascoltato pienamente solo chi si è fatto sentire prima e con più forza. A tutti gli altri, la Giunta dovrà dare spiegazioni. Ho presentato emendamenti perché siano riconosciuti 1.500 euro a fondo perduto anche ad attività quali mense, Nidi, Materne, assistenza sociale, cura per animali, certe attività commerciali e certe attività artigianali. 

Bisognava “fare in fretta” e relativamente in fretta si farà: ma soltanto grazie all’ennesima prova di maturità politica delle Minoranze in Consiglio Regionale. E così chi riceverà i fondi del bonus avrà in effetti presto un po’ di respiro, ma le criticità restano evidenti. 
Scelta tutta politica quella della formula del bonus e tutta lobbistica la ratio utilizzata: chi prima ha chiesto o più forte ha urlato ha trovato ascolto. Tutti gli altri, restano fuori: intere categorie di commercianti e artigiani, una buona parte del Terzo Settore, i comparti della formazione e dell’educazione, il tutoraggio e la consulenza. Se è vero che il capitale umano è l’unica vera “materia prima” del nostro Paese, è difficile affermare che tale “materia prima” sia stata valorizzata dalle misure regionali. Alcune categorie, in un primo momento escluse, sono state fatte rientrare: di nuovo, per esclusivo merito delle Minoranze. Ho presentato emendamenti affinché sia riconosciuto un contributo a fondo perduto di 1.500 euro anche alle seguenti attività: mense, corsi di formazione e aggiornamento professionale, Nidi e Materne, assistenza diurna per minori con disabilità, assistenza sociale non residenziale, servizi di cura per animali, riprese fotografiche, fabbricazione di oggetti in metallo, commercio al dettaglio di mobili per la casa, di strumenti musicali e spartiti, di orologi, gioielleria e argenteria, di fiori e piante. Già accolta la mia richiesta di bonus per scuole e corsi di lingua.
La Giunta avrebbe dovuto valutare meglio i criteri, trovando il tempo per gli approfondimenti tecnici necessari a una diversificazione ragionata: ha preferito invece dare a tutti – anzi, solo a qualcuno – la stessa cifra, a prescindere da parametri fondamentali quali tipologia di attività, periodi di chiusura più o meno dilatati, investimenti necessari per la sanificazione più o meno gravosi. Ci sono settori che in questa fase avrebbero avuto la stessa dignità di quelli coinvolti nel bonus: eppure, resteranno fuori. Spetterà a questa Giunta spiegare le ragioni dell’esclusione a chi non riceverà un euro. 

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

#AppendinoDoveSei

Seguimi sui social