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Autore: Redazione sito

INTERPELLANZA – Giardino in via Fagnano angolo via Avellino: un’area verde, un’area cani o un’area senza regole?

PREMESSO CHE

  • proprio in corrispondenza dell’incontro tra via Giuseppe Fagnano e via Avellino, nel territorio della Circoscrizione 4, è situato un passaggio pedonale che conduce ad un giardino pubblico;
  • tale area è aperta dal 2013, risulterebbe essere di proprietà comunale ed ha un confine, delimitato da una staccionata in legno, che lo separa dalla fascia di rispetto del fiume Dora Riparia;
  • in data 8 ottobre 2020 il Comitato di quartiere BCPS (Borgata Campidoglio – Parella – San Donato) ha organizzato un sopralluogo su richiesta di alcuni cittadini residenti nel condominio “Le terrazze sul fiume” in via Fagnano n. 25/A-B-C che ha visto la partecipazione di alcuni utenti dell’area verde, conduttori di cani, condomini e soci dell’Associazione “Raffinerie Sociali”, avente sede confinante;

RILEVATO CHE

  • secondo quanto narrato allo scrivente, il giardino in oggetto è utilizzato prevalentemente come area cani sia dagli abitanti della zona (non essendovi nelle vicinanze altre aree appositamente attrezzate) sia da cittadini non residenti in zona, che qui vengono a portare i loro cani soprattutto durante le ore serali e notturne;
  • i cani sono spesso senza guinzaglio, l’area è priva di segnaletica che indichi la destinazione d’uso del giardino e il cancello permette la possibilità ai conduttori dei cani di chiudersi dentro l’area;  
  • i residenti nel condominio antistante al giardino (via Fagnano n. 25/A-B-C condominio “Le terrazze sul fiume”) lamentano l’uso di quest’area durante la notte, cioè durante quello che dovrebbe essere comunemente inteso come periodo di riposo;
  • la situazione di difficile convivenza tra condomini, cittadini e conduttori dei cani è aggravata dalla mancanza di idonea segnaletica che indichi la destinazione d’uso dell’area (nonché gli orari) e dalla presenza di un cancello che permette la chiusura del giardino;
  • i cittadini lamentano inoltre sia la scarsa illuminazione dell’area e la sensazione di insicurezza che ne consegue sia la frequente presenza di rifiuti o oggetti abbandonati;

CONSIDERATO CHE

  • l’utilizzo, talvolta improprio, di questo giardino come area cani è de facto indotto dall’assenza in zona di idonee aree attrezzate ad accogliere gli animali;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se il giardino abbia una destinazione d’uso specifica o se vi sia promiscuità tra utilizzo come “giardino” in senso stretto e area cani;
  2. se sia possibile installare idonea segnaletica recante le regole in vigore presso il giardino (destinazione d’uso, orari e altre indicazioni utili ai fruitori e a prevenire controversie);
  3. se, al fine di scongiurare un utilizzo improprio del giardino, l’Amministrazione intenda considerare la rimozione del cancello;
  4. se sia possibile installare un punto di erogazione di acqua potabile;
  5. se l’Amministrazione intenda interloquire con AMIAT al fine di incrementare i passaggi per la pulizia dell’area in oggetto;
  6. se l’Amministrazione intenda sollecitare la Commissione Toponomastica affinchè si provveda all’intitolazione del giardino (gran parte dei residenti presso il condominio di via Fagnano n. 25/A-B-C hanno espresso il desiderio che l’area verde sia intitolata a Carlo Acutis, torinese, beato dalla Chiesa cattolica defunto nel 2006).

Silvio Magliano

Dietro il COVID-19, l’ombra minacciosa di una nuova emergenza: quella psichiatrica

Dati sempre più preoccupanti: il disagio non risparmia le fasce di età più giovani, sempre più spesso con rischio di esiti drammatici (35 ricoveri in un anno per tentato suicidio). Giunta Regionale inerte e immobile di fronte ai segnali d’allarme. Le richieste dei Moderati in Regione: subito la Consulta Regionale per la Salute Mentale, pressione sul Governo fino all’approvazione della normativa nazionale sulla prevenzione degli atti di autolesionismo.

È notizia oggi riportata da tutti i principali organi di stampa l’allarme lanciato dai neuropsichiatri infantili torinesi: in un anno 35 ricoveri per tentato suicidio, effetto dell’esplodere dell’emergenza psichiatrica tra gli adolescenti e i preadolescenti.

Siamo stufi di dover commentare simili notizie nella totale assenza, da parte della Giunta Regionale, di un Piano sulla Psichiatria degno di questo nome. Prenda atto la Giunta Cirio che, dopo il COVID-19, la nuova”pandemia” sarà proprio quella psichiatrica. Un’epidemica che è già qui, nelle nostre case, nelle nostre famiglie.

I dati oggi diffusi si sommano a quelli, altrettanto preoccupanti, diffusi negli scorsi mesi: da marzo a settembre si sono registrati sul territorio nazionale 72 suicidi (e 37 tentati suicidi) direttamente correlati al Covid-19. Per altri 44 suicidi per il quali il Coronavirus è stato una concausa. Di fronte a una simile situazione, la Regione taglia posti letto, a partire dai Servizi Psichiatrici del Mauriziano di Torino.

I Moderati ripetono da mesi che i dati sono allarmanti. È evidente che il dramma della pandemia sta avendo conseguenze terrificanti anche sui giovani e sui giovanissimi. Presto discuterò un’interpellanza e un ordine del giorno in Consiglio Regionale.

Con l’interpellanza, chiediamo se la Consulta Regionale per la Salute Mentale sia stata costituita, quali soggetti ne facciano parte e se sia prevista la partecipazione di Associazioni di Volontariato.

Con l’ordine del giorno (che spero che i colleghi Consiglieri vogliano votare compattamente), chiediamo alla Giunta di sollecitare Governo e Parlamento affinché sia approvata la normativa nazionale (che attualmente giace ferma in Parlamento) di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Vaccini ai Volontari: a tutti, subito

Continua in Consiglio Regionale la battaglia dei Moderati: tutti i Volontari attivi nel contrasto alla pandemia rientrino nel primo scaglione di vaccini anti-COVID (21 gennaio 2021). Dopo mesi di ringraziamenti a parole, ora è tempo di fatti.

Piano regionale vaccinazioni anti-COVID: apprendiamo che il raggio dei vaccinati della prima fase, al via il 21 gennaio, sarà allargato anche a non meglio precisati “Volontari”. Vorremmo avere informazioni esatte su quali e quanti. È fondamentale che tutti i Volontari siano coperti fin da subito: quelli della Protezione Civile, ma anche chi – per esempio – è attivo a bordo delle ambulanze, a chi svolge il proprio compito presso gli snodi per la distribuzione alimentare e a tutti coloro che da mesi sono in prima linea in questa emergenza. C’è un Registro delle Associazioni al quale fare riferimento. Tutti hanno diritto a poter esercitare fin da subito la propria attività, fondamentale per l’intera popolazione, in sicurezza. Ribadiamo il concetto già espresso con un Ordine del Giorno che il centrodestra in Consiglio Regionale ha creduto di dover bocciare nella più recente seduta: anche i Volontari devono rientrare nel primo scaglione di vaccinazioni insieme al personale sanitario e sociosanitario e alle persone considerate a rischio. Le tante parole di ringraziamento e lode spese in questi mesi non restino vuota retorica: facciamo qualcosa di concreto per i Volontari e per le loro famiglie (a rischio tanto quanto quelle, per esempio, dei medici). Dalle parole si passi ai fatti.

Ahmadreza Djalali salvo e libero subito: lunedì si discute il mio OdG in Consiglio Comunale

La Giunta Comunale chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica con le autorità iraniane per la revoca della condanna capitale e per l’immediata scarcerazione del medico. Il mio atto in Comune andrà in Aula, ex Articolo 93, già lunedì (14 dicembre 2020). Ieri il Consiglio Regionale ha approvato un analogo atto a mia firma.

Il Comune di Torino chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. Lo chiedo in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno che si discuterà nella prossima seduta del Consiglio, quella di lunedì 14 dicembre 2020. Proprio ieri è stato approvato dal Consiglio Regionale un atto analogo, da me presentato insieme ai colleghi Domenico Rossi e Raffaele Gallo.

È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. Anche il Comune di Torino sia in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione – dove a lungo ha vissuto e lavorato – e di un uomo che da anni è in carcere da innocente.

Djalali, medico e ricercatore, è un noto e stimato esponente della comunità scientifica internazionale. Il suo arresto risale all’aprile del 2016. Totalmente infondata è l’accusa (spionaggio). Attualmente è in corso una mobilitazione a livello internazionale (a partire dalla petizione lanciata da Amnesty International) perché la condanna a morte sia revocata e lo stato di detenzione cessi immediatamente.

Porto avanti a mia volta, con il mio Ordine del Giorno (che andrà in Aula, ex Articolo 93, in occasione della prossima seduta), le stesse richieste. Auspico che i colleghi Consiglieri votino compattamente a favore.

La Maggioranza in Regione getta la maschera

Appena respinti tre miei ordini del giorno: nessun interesse da parte del centrodestra, evidentemente, a tenere bassi i prezzi dei test rapidi antigenici (meglio l’attuale Far West?), a garantire l’accessibilità dei nostri scuolabus e a vaccinare immediatamente i Volontari contro il COVID-19.

Tre su tre: questa Maggioranza esce allo scoperto, bocciando tre miei ordini del giorno in rapida successione. Ora i Colleghi del centrodestra dovranno spiegare perché secondo loro i piemontesi non abbiano diritto a test rapidi anti-COVID a prezzi ragionevoli; perché i Volontari – che tanto hanno fatto in questi mesi di pandemia – non debbano avere il diritto a essere subito vaccinati contro il virus; perché ritengano così poco importante che i nostri scuolabus siano attrezzati per il trasporto di alunni con disabilità.

Con il primo dei miei atti chiedevo appunto il calmieramento e l’omogeneità dei prezzi dei tamponi rapidi anti-COVID. Con il secondo, chiedevo il vaccino immediato, oltre che per personale sanitario e persone a rischio, anche per i Volontari attivi nel contrasto alla pandemia. Con il terzo, chiedevo sovvenzioni regionali per l’acquisto dei soli scuolabus attrezzati per il trasporto di studenti con disabilità. Ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno voluto sostenere, con il loro voto, le mie proposte.

Cercando un accordo quadro con le realtà private del nostro territorio (la Regione Lazio si è già mossa, con successo, in questo senso), avremmo garantito, in piena seconda ondata e nella necessità di prevenire la terza, prezzi equi per i tamponi rapidi antigenici, evitando al contempo casi odiosi di speculazione. Invece, ci teniamo l’attuale Far West, nel quale tanti soggetti si stanno improvvisando erogatori di test rapidi e i prezzi raggiungono cifre assurde.

Garantendo ai Volontari la possibilità di vaccinarsi nelle prime settimane di disponibilità del vaccino anti-COVID (verosimilmente a inizio 2021), non avremmo perso l’occasione di fare finalmente qualcosa di concreto, dopo tante parole che erano evidentemente mera retorica, per un settore che ha dato tantissimo in tutti questi mesi di pandemia, spesso esponendo a rischio la stessa salute dei Volontari.

Limitando ai soli mezzi accessibili la possibilità di acquistare scuolabus con i fondi regionali, avremmo posto le basi per iniziare a costruire una flotta di minibus in grado di accogliere e trasportare, su tutto il nostro territorio, alunni con disabilità. Invece, abbiamo perso l’occasione per iniziare un vero cambio di mentalità e cultura, cambio peraltro già intrapreso con un’analoga misura dalla Lombardia, spesso vista come modello da questo Governo Regionale.