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Quando avrebbero riparato l’ascensore a Vinzaglio se non ci fosse stata tutta questa risonanza mediatica?

Apprendo con soddisfazione che la sindaca Chiara Appendino lunedì 17 febbraio ha accolto la mia richiesta in Consiglio Comunale sull’incresciosa vicenda dell’ascensore rotto nella stazione della metropolitana Vinzaglio.

Al momento non siamo ancora certi che il malfunzionamento dell’ascensore sia stato effettivamente risolto, ma con amarezza devo constatare che senza il clamore mediatico suscitato dalle immagini circolate sui media e in rete non ci sarebbe stata una mobilitazione in tempi così rapidi. Mi spiace sottolineare poi che tutto questo accada a pochi mesi dal pensionamento del disability manager GTT Guido Bordone, che ancora ringrazio personalmente per il lavoro fatto negli anni per eliminare simili disservizi e per rendere il servizio il più accessibile per tutti possibile.

A questo punto mi auguro che l’Amministrazione comunale l’occasione di riflettere che prima di chiedere ai cittadini di abbandonare i mezzi privati si spenda perché i servizi pubblici siano efficienti e utilizzabili da tutti. Le continue segnalazioni, non solo social, dei cittadini torinesi relative ad ascensori rotti e scale mobili non funzionanti nella metropolitana mi confermano di quanto si sia lontani da condizioni accettabili, in una città che prima dell’arrivo della maggioranza a cinque stelle si era distinta per un’alta capacità di inclusione sociale e di abbattimento di barriere architettoniche e mentali, e quindi mi spronano a continuare la mia personale battaglia perché la città di Torino si muova rapidamente e decisamente per la realizzazione di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Ancora tutta la mia solidarietà per la famiglia Nerone, anche per loro il mio impegno continua.