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Appendino ricattatrice ricattata

Tensione e reciproche pressioni tra la Sindaca e i Consiglieri in tema Olimpiadi 2026: l’una e gli altri fanno leva sulle reciproche debolezze. Il tempo delle parole è finito: a questo punto la Prima Cittadina tolga il disturbo veramente. Alle Olimpiadi non voglio rinunciare, con questa Amministrazione (che ha bisogno dell’aiutino da casa: anzi, da Roma) o con un’Amministrazione nuova e, speriamo, diversa.

La lunga notte dello psicodramma: spaccatura tra la Sindaca (e la sua Giunta) da una parte e la Maggioranza Cinque Stelle dell’altra. Tema del contendere: la candidatura cittadina alle Olimpiadi del 2026. Entrambe le parti provano a mettere alle strette, fino a tarda notte, la controparte: «O così o salta tutto».

Fonti giornalistiche hanno fatto riferimento a una sorta di ricatto da parte della Sindaca, che avrebbe provato a far leva sulla difficoltà oggettiva, da parte di qualcuno dei suoi Consiglieri, a rinunciare a cuor leggero al proprio gettone: «O come voglio io, o tutti a casa». Aspettiamo, a questo proposito, la presa di posizione da parte della stessa Sindaca: se non ha detto né fatto qualcosa di simile, dovrà arrivare una puntuale smentita. Diversamente, l’imbarazzo sarebbe palese anche per la Maggioranza: difficile fare ancora la parte dei duri e puri, se l’interesse pesa più dell’ideale e il gettone più della parola d’ordine “cambiamento”.

Nel frattempo, da Roma stanno arrivando i vertici del MoVimento per provare a dirimere la questione: servono badanti e baby-sitter, evidentemente, per sedare la baruffa. Oggi più che mai “intromissione” fa rima con “destituzione”.

In ogni caso io alle parole preferisco i fatti, e lo dico chiaramente: Appendino vada a casa. Torino non può più rimanere sotto lo scacco di una forza politica che si divide in questo modo su un tema così importante. Torino deve crescere, mentre questa Amministrazione non può garantire che stallo e immobilismo. Per Torino le Olimpiadi sono un’opportunità da non perdere. E io non voglio rinunciarvi. Con questa Amministrazione o, meglio ancora, con un’altra. Nuova e diversa.